In alcune zone della parte nord-ovest di Palermo e in sette Comuni della provincia per sei giorni sarà sospesa l’erogazione dell’acqua. Infatti si sono resi necessari e improcrastinabili alcuni lavori all’adduttore dell‘invaso Poma, a Partinico.
All’inizio, addirittura, erano previsti 15 giorni di chiusura. Poi si è arrivati ad un compromesso per cui i lavori, che cominceranno all’alba di martedì, dovrebbero durare 6 giorni. Il condizionale è necessario: al momento sembra che la stima sia corretta ma si potrebbero verificare situazioni che potrebbero comportare ulteriori approfondimenti tecnici, e i tempi potrebbero dilatarsi.
Si dovrà scavare nella zone dove ci sono perdite negli adduttori in cemento armato precompresso per tamponare quattro falle, per le quali la Regione negli anni ha dovuto pagare tanti soldi per i danni provocati ai terreni circostanti. Un intervento, quindi, che non poteva essere più spostato in avanti, con il rischio di incorrere in qualche forma di responsabilità per danno erariale.
I lavori sono stati affidati ad una ditta privata per un valore di circa 80mila euro. Per eseguirli deve essere spento il potabilizzatore Cicala, oltre alla necessaria sospensione dell’attività di prelievo dall’acquedotto Jato. Quelli che alimentano tutti i Comuni della fascia costiera occidentale fino al capoluogo.
L’Amap, che gestisce le reti idriche nella maggior parte dei centri palermitani, ha diramato una nota con cui ha informato che da martedì alle 6 si avvierà «la riduzione delle pressioni di esercizio fino all’interruzione dell’erogazione nelle utenze di Balestrate, Trappeto, Terrasini, Cinisi, Carini, Capaci e Isola delle Femmine». Vista la contiguità territoriale tutto lascia supporre che avranno contraccolpi quartieri come Sferracavallo, Tommaso Natale, l’area di Cruillas e persino viale Strasburgo. Nella nota è anche scritto che i disservizi “allo stato attuale sono circostanziabili”, ma “potranno verificarsi alle utenze rifornite dal Canale di Scillato, ad alcuni distretti della città «e, potenzialmente, anche a Comuni non direttamente alimentati dall’acquedotto Jato”.
Fra le utenze sospese ci sarà anche l’aeroporto Falcone-Borsellino. Ma dallo scalo di Punta Raisi hanno fatto sapere di avere riserve in maniera da potere resistere in autonomia per venti giorni. In ogni caso, il dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti della Regione ha scritto alla società partecipata suggerendole, prima dell’interruzione, di «incrementare al massimo la capacità di riserva a monte della propria linea distribuzione. Inoltre, durante il periodo dell’interruzione della derivazione dal serbatoio Poma, è opportuno che Amap incrementi, in via surrogatoria, i prelievi da altre fonti di approvvigionamento interconnesse con il sistema dei distribuzione gestito”. In pratica si è suggerito di sopperire al mancato approvvigionamento da ovest con un maggior prelievo dagli adduttori cittadini da est, utilizzando la condotta pedemontana.