Sequestrati nove Green pass falsi: c’è anche quello di Pippo Franco

L’inchiesta è incentrata sui Green pass rilasciati da un medico di base e odontoiatra romano, da tempo indagato e il cui studio è stato perquisito nelle scorse settimane

pippo franco

Su richiesta della Procura di Roma, che sta indagando su un medico romano accusato di rilasciare Green pass falsi, i carabinieri del Nas hanno sequestrato nove certificazioni. L’attività rientra nell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, per il reato di falso a carico di questo medico di base e odontoiatra. I documenti contraffatti sarebbero stati usati dagli indagati per accedere all’interno di locali e spazi pubblici e privati. Tra le persone colpite da questo provvedimento c’è il noto attore Pippo Franco, ma anche un ex magistrato a riposo. Su questa indagine già nelle scorse settimane erano già state rese note delle indiscrezioni, ma allora non c’era niente di ufficiale.

GREEN PASS AD ASSISTITI NON VACCINATI

I Green pass sequestrati sono stati disattivati presso il database del ministero della Salute. In base a quanto si apprende, i documento sarebbe stato utilizzati da alcuni indagati anche per accedere in locali. Il dottore è accusato di avere rilasciato certificazioni mediche relative a visite mai eseguite e di avere redatto in favore di alcuni assistiti, non vaccinati, documentazione certificata di avvenuta immunizzazione da Covid in modo da consentire, illecitamente, l’ottenimento del certificato verde.

LA DICHIARAZIONE DEL FIGLIO DI PIPPO FRANCO

Il figlio di Pippo Franco, Gabriele, alle domande fattegli da un giornalista di “Non è l’arena” sull’inchiesta relativa ai Green pass falsi, compreso quello del padre, ha risposto: «Mio padre è vaccinato». Ed ha aggiunto: «Stanno indagando, ma questo non riguarda la mia famiglia. Ci saranno dei test per provare scientificamente se una persona ha ricevuto il vaccino. Ci sottoporremo tutti quanti all’esame. Mio padre non era contento di doversi vaccinare, è poco ma sicuro. L’ha vista come una cosa da fare per forza per portare avanti le sue mansioni ordinarie. Io la penso diversamente, ma ci sta che uno esprima il suo pensiero, basta che non infranga la legge».