Otto tentativi poi l’arresa. L’esecuzione di Thomas Eugene Creech, 73 anni, in programma presso il Dipartimento penitenziario dell’Idaho (Usa), è stata annullata perché il boia non è riuscito a trovare la vena del condannato. Il serial killer, condannato alla pena di morte nell’82 per l’omicidio di un compagno di cella, avrebbe dovuto essere ucciso mediante un’iniezione di Pentobarbital, un potente barbiturico dall’azione rapida in grado di provocare la morte nel giro di pochi minuti.
Un caso analogo si era verificato già due anni fa in Alabama. Il direttore del Dipartimento penitenziario dell’Idaho, Josh Tewalt, ha interrotto l’esecuzione intorno alle 11, circa un’ora dopo l’inizio. Ha dichiarato che era “impossibile procedere”.
“Il sig. Creech verrà riportato nella sua cella e i testimoni verranno scortati fuori dalla struttura. Di conseguenza, la condanna a morte scadrà”, spiega il comunicato della struttura carceraria, riportato dalla CNN. “Lo Stato valuterà i prossimi passi”.
Thomas Creech è attualmente il detenuto che si trova da più tempo nel braccio della morte in Idaho. È stato condannato a morte dopo essersi dichiarato colpevole dell’omicidio di un altro detenuto, David Dale Jensen, nel 1981. Al tempo Creech stava scontando quattro ergastoli, secondo una dichiarazione di gennaio della contea di Ada.
L’uomo è stato condannato per altri quattro omicidi, si legge nella dichiarazione, ed è stato “appurato che ha ucciso altre sei vittime e ha ammesso di aver ucciso più di 40 persone”. A gennaio il dipartimento dello sceriffo di San Bernardino, in California, aveva annunciato di aver risolto un cold case di 50 anni prima stabilendo che, all’epoca, Creech aveva ucciso un giovane di nome Daniel Walker. In Idaho le esecuzioni sono molto rare: secondo il Death Penalty Information Center, dal 1976 lo Stato ne ha eseguite solo tre.