Legati tra loro con un cappio e trascinati con un mezzo a motore fino alla morte di una dei due. È questo, denuncia la Lav in un comunicato, “l’atroce trattamento riservato a due giovani cagnolini che vivevano liberi sul territorio a Palizzi e che erano in attesa di essere trasferite presso il rifugio gestito dall’associazione Anime Randagie di Bovalino che le aveva accudite fino al giorno precedente all’aggressione”.
Le volontarie, riferisce la Lav, “li hanno trovati ancora legati tra loro, il sopravvissuto, con gravi ferite e sotto shock, accanto al corpo senza vita del compagno. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza con il medesimo modus operandi: il trascinamento di cani con mezzi a motore fino a causare gravi lesioni o la morte è purtroppo spesso utilizzato come metodo per punire i cani o per allontanarli da una determinata zona”.