Si cambia: sì all’alcol da asporto fino alle 24, ma non in contenitori di vetro

L’ordinanza comunale relativa alla vendita di bevande alcoliche emessa nei giorni scorsi ha suscitato critiche e lamentele. La Giunta ha apportato delle correzioni che, come dice il sindaco, hanno posto rimedio a degli errori e necessità

Dopo l’ondata di proteste suscitate dall’ultima ordinanza del Comune che vietava la vendita di alcolici da asporto dalle 20 alle 8 del mattino, da palazzo delle Aquile ne è arrivata un’altra che modifica ed integra la precedente. «Con questo nuovo provvedimento che ho condiviso con tutta la Giunta – ha spiegato il Sindaco – abbiamo posto rimedio ad alcuni errori materiali che andavano corretti. Era inoltre emersa la necessità bilanciamento le esigenze commerciali degli esercenti che hanno subito un lungo blocco dell’attività, con l’interesse collettivo di ridurre il rischio di aggregazioni notturne potenziale fattore di contagio».

COSA CAMBIA

Con questa nuova ordinanza il venditore può vendere alcolici e superalcolici fino a mezzanotte, a patto che il prodotto non sia contenuto in involucro di vetro. Cioè, dopo le 20 un negozio può vendere, ad esempio, birra in lattine o vino in cartone. Escluse quindi le bottiglie di vetro. Da questo obbligo sono esenti gli esercenti che svolgono anche attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato (ad es. gastronomie, rosticcerie, etc.), che sono autorizzati alla vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione fino alle ore 24.

SI CHIUDE ALL’1.30, MA NON TUTTI

Dalle ore 24 alle ore 1.30 della notte è consentita unicamente la vendita per il consumo diretto all’interno dei locali o negli spazi esterni di pertinenza, mentre all’1.30 dovranno interrompersi tutte le attività con la chiusura degli esercizi, escluse le attività di gastronomia. La nuova ordinanza salva quindi anche i cornetti e i pezzi di rosticceria, abitudini da sempre presenti nelle notti palermitane: possono restare aperti anche dopo l’1,30, seppure col divieto di vendere alcolici.

CRITICHE DALLE ENOTECHE E DAI PUB

I titolari di enoteche non sono d’accordo con il limite delle ore 20. Si lamentano perché a tantI potenziali acquirenti che terminano di lavorare dopo quest’orario è preclusa la possibilità di potere acquistare una bottiglia di vino, o altro,  anche per portarla a casa di amici per una cena. Auspicano che il limite venga spostato alle 21. Inoltre gli esercenti dei pub sono scettici, perché sostengono che i maleducati invece che lasciare in giro bottiglie di vetro, riempiranno le piazze di lattine o bicchieri di plastica, nonostante siano vietati. Ritengono che i problemi della movida,e degli assembramenti non si risolveranno con questo provvedimento.