Si torna a trattare, ma Kherson è in mani russe e Kiev in bilico

Kherson è in mano ai russi, la conferma è arrivata dal sindaco. Questo lascia una porta aperta all’avanzata delle forze russe lungo il Mar Nero

Non si ferma l’offensiva delle forze russe sulle città ucraine. A Kiev nella nottate si sono udite fortissime esplosioni, le più potenti dall’inizio della guerra, e si susseguono gli allarmi aerei. Un missile è caduto vicino alla principale stazione ferroviaria, e pare che i russi stiano usando  bombe a grappolo e termobariche. Intanto nella tarda serata di ieri il sindaco di Kherson, 300mila abitanti, ha ammesso che la città è sotto il controllo dei russi. La sua difesa era importante, perché situata a ovest del fiume Dnepr, con Odessa ad appena 200 chilometri. Per gli ucraini perdere questo territorio potrebbe voler significare lasciare una porta aperta all’avanzata russa lungo il Mar Nero. Per questo per i russi la sua conquista potrebbe rappresentare una svolta nella guerra. Di certo, alla vigilia dei nuovi colloqui previsti tra le due delegazioni, la presa di Kherson è un’arma in più in mano a Mosca.

I COLLOQUI DI OGGI

Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà in mattinata. I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia. Ma questo nuovo incontro arriva quando l’Ucraina è sempre più schiacciata dall’assedio militare, e quindi la Russia che farà valere le posizioni conquistate. Kiev ha accettato l’incontro a patto che non vi sia alcun ultimatum di Mosca. E il capo negoziatore russo Medinsky, ha assicura che l’ipotesi di un cessate il fuoco è sul tavolo dei negoziati. Sarà questo il tema principale, ma resta da vedere a quali condizioni. Attorno al tavolo sono attesi gli stessi componenti delle due delegazioni, guidate da Medinsky da un lato e dal ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov dall’altro. I punti da affrontare sono tanti, tra una Russia determinata a far valere i suoi progressi sul terreno ed una Ucraina che punta a mettere sul tavolo il successo della sua resistenza .