Si tornerà a scuola un po’ più tardi, probabilmente senza mascherina in classe

A scuola forse la mascherina solo nella ricreazione ed entrando e uscendo. Ma è probabile che ci possa essere ancora necessità della didattica a distanza

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L’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, sull’argomento scuola attende le linee guida dal ministero, ma ha gà preparato una bozza regionale. Le scuole siciliane, nel terzo anno dell’era Covid, dovrebbero riaprire dopo metà settembre, quindi oltre la classica data del 10. È prevista una data che va dal 17 al 20 settembre, Questo perché è intenzione dell’assessore lasciare un certo margine in più per completare i programmi estivi, sia quelli per il recupero che quelli del tempo d’estate. Comunque è previsto un anno scolastico da 205 giorni.

MASCHERINA SI O NO

Si attendono dal Governo indicazioni sull’uso della mascherina nell’anno scolastico 2021/22. L’assessore regionale, come si legge sul Giornale di Sicilia, ha proposto al ministero una novità rispetto all’anno appena concluso. «Io penso che se ne potrebbe fare a meno in classe ─ ha detto Lagalla ─ mentre sarebbe il caso di mantenerne l’obbligatorietà negli spazi comuni e durante la ricreazione, l’entrata e l’uscita». Quindi gli studenti potrebbe non essere più obbligati ad indossare la mascherina in classe. Su questo tema il ministro ha chiesto un parere al Cts, e quindi la Regione si atterrà decisioni che verranno prese a Roma.

PROBLEMA DIDATTICA A DISTANZA

Ma in Sicilia il vero nodo, comunque, non è la data del rientro a scuola, ma in quanti torneranno fra i banchi. La Regione proverà a riportare tutti gli alunni in classe, ma dietro l’angolo c’è il rischio che la didattica a distanza resti nell’Isola ancora a lungo. L’assessore non ha nascosto l’esistenza di problemi, ed ha ammesso che mancano spazi: «Alcune scuole ci hanno rappresentato un problema, registrano già un aumento degli iscritti che renderebbe difficile il rispetto dei parametri di presenza in aula. Servirebbero più aule e ci stiamo già attrezzando. Io sono per il ritorno in classe di tutti gli alunni ─ ha continuato ─ . Ma è una scelta che va presa solo a ridosso di settembre, esaminando il dato epidemiologico»

DIFFICILE RIPORTARE IL 100% DEGLI ALUNI IN CLASSE

Comunque, anche se da Roma arrivasse il semaforo verde, i presidi prevedono che sarà difficile riportare il 100% degli studenti in classe. Il presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi, Maurizio Franzò, infatti ha anticipato: «Se a livello nazionale resterà l’obbligo di prevedere un distanziamento di sicurezza di almeno un metro fra un banco e l’altro, allora si può già dire che in Sicilia non si tornerà alle lezioni in presenza. O almeno non tutti, si andrà avanti ancora con una percentuale di studenti che seguiranno le lezioni a distanza. In Sicilia ci sono ancora alle superiori classi con 26 alunni, a volte anche di più. Se dovessimo tenerli tutti a distanza di un metro avremmo bisogno di aule enormi, che non abbiamo. Oppure avremmo bisogno di fare classi con meno alunni ma in quel caso servirebbe almeno un 10% di professori in più. E finora non ci sono state le risorse per assumerli. Proprio le superiori sono le scuole che non hanno potuto sfruttare l’aumento degli organici dovuti al Covid».