Sicilia in allarme: possibile “zona rossa” già da dopodomani

I numeri dicono che sabato la Sicilia potrebbe passare tra le zone da sottoporre al lockdown, e diventare quindi zona rossa

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Il ministro della Salute Roberto Speranza, ieri, nella relazione al Parlamento, ha spiegato quali saranno gli elementi decisivi per classificare le regioni. Escludendo l’incidenza settimanale dei casi in riferimento alla popolazione, che penalizzerebbe chi fa più tamponi, restano due i criteri di valutazione: il fattore Rt e la valutazione complessiva del rischio. Stando a questi parametri, la Sicilia rischia di passare dalla zona arancione alla rossa già da dopodomani. Nell’Isola c’è un Rt intorno a 1,40 ed il livello di rischio nel giro di una settimana è passato da moderato ad alto.

MUSUMECI VUOLE IL ROSSO

La zona rossa per la Sicilia è stata chiesta dallo stesso governatore Musumeci, che in una intervista rilasciata a Tgcom24 ha detto: «Sono d’accordo col ministro Speranza, c’è molta preoccupazione. Si rischia di vanificare tutto e far saltare l’aspettativa per la campagna di vaccinazione. Serve rigore, come abbiamo chiesto al ministro Speranza che ha condiviso il nostro pensiero. Si è ripresentato il fenomeno dell’assembramento, crediamo nelle prossime ore di potere adottare misure più stringenti». Ma l’eventuale decisione che porta alla zona rossa, il Governo regionale vuole condividerla con Roma. Per potere dare garanzie agli imprenditori, se caso dovessero abbassare le saracinesche. Ieri Musumeci ha perorato la loro causa: «Gli imprenditori siciliani — ha detto — sono disposti ad altri due-tre mesi di sacrifici, a patto che venga garantito alle loro famiglie a quelle dei dipendenti il minimo indispensabile. Altrimenti, in una terra come la Sicilia, si rischia il ricorso agli usurai».

INDICE RT INTORNO AD 1,40

La situazione sembra non lasciare alternative. Secondo l’elaborazione del Dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’università di Palermo, il fattore Rt, che valuta quante persone in media contagia un positivo, nella settimana fra il 4 e il 10 gennaio , quella che il ministero prenderà come riferimento,è salito a 1,42, con un limite inferiore a 1,40. Dunque potrebbe essere già già zona rossa, se oggi, durante la riunione fra il ministero e le Regioni, sarà confermata la soglia minima di Rt a 1,25.

SITUAZIONE PROECCUPANTE

Come pubblicato da Repubblica, il professore Vito Muggeo, coordinatore del Gruppo di ricerca statistico, ha affermato che i dati attuali sono come un bollettino di guerra. Il numero dei nuovi contagi, 1l tasso di positività più alto d’Italia e la pressione sugli ospedali che cresce, fanno temere per la tenuta delle Terapie intensive. In Sicilia, tranne le province di Enna, Ragusa e Agrigento, tutte le altre sono vicinissime ai valori massimi o poco sopra. «Poiché queste province a rischio rappresentano l’83 per cento della popolazione — ha spiegato Muggeo— tutta la Sicilia può considerarsi seriamente a rischio di superare la soglia». E il peggio, ha inoltre dichiarato Musumeci, deve ancora venire: «Fra 8-10 giorni ci aspettiamo gli effetti dei cenoni di San Silvestro e dell’Epifania».