Dubbi sulla Sicilia arancione: forse non conteggiati i tamponi rapidi?

Al ministero della Sanità non viene conteggiato il numero dei test rapidi eseguiti in Sicilia: solo i risultati positivi. Rapporti errati

Il tentativo dell’assessore Razza di convincere il ministro Speranza a togliere il colore arancione alla Sicilia non ha sortito effetto. Come si può leggere nel Giornale di Sicilia, c’è stato un vertice in videoconferenza che è durato oltre un ora, ma il ministro della Salute non ha cambiato la sua posizione. Razza è riuscito a strappare solo la promessa di attribuire ad alcuni dei 21 parametri che penalizzano la Sicilia un peso diverso, meno statistico e più aderente alla realtà dell’emergenza. Questo nonostante l’assessore avesse evidenziato al ministro che c’è una incongruenza nel conteggio dei tamponi rapidi.

ERRORE NEL RAPPORTO FRA TAMPONI EFFETTUATI E POSITIVI

La Sicilia ha fatto negli ultimi dieci giorni migliaia di tamponi rapidi: solo a Palermo si è arrivati a quota sette mila. Tuttavia a livello statistico non vengono conteggiati. Il Giornale di Sicilia scrive che al ministero sarebbe arrivato solo il dato dei tamponi tradizionali. Mentre invece viene conteggiato il numero totale dei positivi, scovati anche con il test rapido. Questo significa, ha spiegato Razza a Speranza, che il rapporto fra i positivi e il numero di controlli in Sicilia risulta falso, essendo erroneamente molto alto. Si tratta di un dato drogato, che non esiste in altre Regioni.

UNA PROMESSA DA SPERANZA

A quanto scrive il Giornale di Sicilia c’è stata solo la promessa del ministro Speranza di una rivalutazione dei parametri, e quindi l’eliminazione di questa incongruenza. Ma per il momento la Sicilia resta arancione. Il ministro ha sottolineato che il dato che indica il trend dei contagi, che vede la Sicilia alla soglia di guardia, resta il più attendibile. Quindi la verifica resta fissata fra due settimane.

ALTRI 20 “DRIVE-IN” IN SICILIA

Nel frattempo Razza ha imposto ieri una nuova accelerazione al sistema dei controlli, che Roma aveva messo sotto accusa, ed ha puntato proprio sui test rapidi. Per questo verranno organizzati in Sicilia in altri 20 comuni medio grandi i drive-in in cui eseguire il tampone rapido, come già avvenuto nei giorni scorsi a Palermo. Quindi l’operazione scatta oggi a Caltanissetta, Gela, Ragusa, Comiso, Modica, Vittoria, Monreale, Enna, Catania, Adrano, Paternò, Caltagirone, Acireale, Messina, Barcellona, Trapani, Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala, Castelvetrano, Avola, Agrigento. Ovviamente si continua anche a Palermo, sempre alla Fiera.

TAMPONE IN AUTO

Al prelievo saranno dedicati i medici e gli infermieri selezionati il mese scorso con un bando a cui hanno risposto in 6.700. Gli operatori si avvicineranno all’auto e posizioneranno il tampone: i pazienti non dovranno mai scendere dall’auto, né in fase di attesa né in fase di controllo. In caso di positività, per la necessaria conferma il test verrà immediatamente ripetuto attraverso il tampone tradizionale, così come previsto dai protocolli sanitari vigenti.

SI INIZIA CON IL MONDO DELLA SCUOLA

In questa fase la possibilità di usufruire di questi controlli gratuiti è limitata al mondo della scuola: possono quindi recarsi al drive-in della propria città (ogni Asp ne comunicherà la sede nelle prossime ore sul proprio sito) il personale docente e non docente, gli studenti e le loro famiglie. Per ora non sono ammessi cittadini al di fuori di queste categorie. A breve termine l’obbiettivo è estendere a tutti la possibilità del test rapido.


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