Sicilia, nuovo esodo: 1150 fuorisede sono tornati a casa

Si contano 1150 iscritte al portale per la registrazione atta al ritorno a casa: tantissimi fuorisede, dopo il lockdown, sono rientrati in Sicilia

La fine della prima fase e l’inizio di quella successiva ha generato un nuovo esodo in Sicilia. Moltissimi siciliani dislocati in altre regioni italiane, infatti, sono tornati presso il loro domicilio. Il traffico sullo Stretto di Messina e dei mezzi di trasporto in generale si è intensificato portando Nello Musumeci, goverantore della Regione Sicilia, a rivedere il piano iniziale di “chiusura” dell’isola. Sul portale siciliacoronavirus.it si sono registrate ben 1150 persone: un esodo gestibile che attiverà la task-force del Covid-19.

TANTI ARRIVI IN SICILIA: MUSUMECI RIVEDE I VECCHI PIANI 

La prima ondata della “Fase 1” aveva spaventato ed indignato tutta la Sicilia: sull’isola erano rientrate 40.000 persone. Il primo giorno dopo il lockdwn ha registrato il ritorno di 1150 individui, soprattutto fuorisede. Un esodo controllabile, secondo Nello Musumeci:

“Non è l’esodo che ci si aspettava per fortuna, è una cifra controllabile. La linea della prudenza ha caratterizzato la gestione di questa fase ormai da sei settimane. Prudenza, rigore e determinazione. Siamo alla fase 2. Grazie a Dio la nostra regione rappresenta numeri confortanti ma non dobbiamo sbracarci. Dobbiamo coniugare l’esigenza del tutti a casa con quella del nessuno rientri. I siciliani sono divisi in questi due partiti, ed è difficile trovare un punto di equilibrio”.

In questo preciso momento, in Sicilia può tornare solo per motivi di salute, lavoro e per esigenze familiari. Le regole restano invariate: chi torna dovrà sottoporsi a quarantena obbligatoria, registrarsi sul web e dovrà sottoporsi al tampone a fine isolamento. Ovviamente, un pre-filtraggio sarà effettuato dai medici messi in campo sullo Stretto di Messina dalla Regione Siciliana. L’esodo ha cambiato leggermente i piani di Nello Musumeci che ha chiesto il raddoppio delle corse aeree da e per la Sicilia e l’aumento di quelle navali sullo Stretto di Messina. Nella missiva inviata al ministro dei Trasporti, il numero uno della Sicilia ha chiarito la volontà di rivedere il vecchio piano portando un’integrazione: si dovrebbe passare da due a quattro voli al giorno da Roma per Palermo e per Catania (e viaggio contrario) mentre dovrebbero salire ad otto corse il collegamento navale tra isola e Calabria. Anche il treno Roma-Palermo dovrebbe essere ripristinato il 17 maggio mentre Alitalia registra, da giorni, il tutto esaurito sulla tratta Roma-Palermo. Ecco altre dichiarazioni del politco:

“Voglio esprimere la mia solidarietà ai cittadini di Lampedusa che vivono da diverse ore una situazione di seria preoccupazione: non è possibile che le navi con immigrati possano arrivare a Lampedusa per sbarcare, quando l’hotspot è ormai stracolmo. Oltretutto è paventato l’arrivo di un’altra nave con decine di immigrati. Tutti sono seriamente preoccupati perchè questo crea una situazione di ansia. Vorremmo che si utilizzasse una nave ormeggiata in rada capace di ospitare i migranti, in modo da poter fare sulla nave la quarantena. Non credo servano miracoli, continuo a chiedere al Governo di adoperarsi in questo senso. – ha detto Musumeci a Tgcom24- Con i tanti problemi che ha la Sicilia non si può scaricare sulla sanità e sull’opinione pubblica anche questo dramma, che è un dramma nel dramma”.