Alla ragazza sarebbe stato intimato di restare ferma durante i rapporti e non si sarebbero fermati neppure davanti ai suoi espressi rifiuti dal contenuto inequivocabile: “Non voglio”, “Mi uccido”. Nonostante ciò, i quattro – all’epoca minorenni- avrebbero continuato ad abusare di lei riprendendo il tutto. All’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di minore si aggiunge quella di produzione di materiale pedopornografico. Quest’ultima ipotesi di reato ha fatto scattare la competenza della procura di Palermo, alla quale i colleghi di Agrigento hanno trasmesso gli atti.
Il racconto della donna violentata a Milano: «Testate al naso, schiaffi e poi lo stupro»