Sicilia in zona gialla: saltano le tavolate e le “pizziate” di fine estate

A soffrire per la zona gialla saranno i titolari e i lavoratori di ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismi dell’Isola. Si ridurranno le feste e i ricevimenti: una vera mazzata per gli incassi

Night life in Turin, Italy, 23 may 2020. 'It is not time for youth street parties known as 'movida' or else the coronavirus infection curve may start heading back up again', Italian Premier Giuseppe Conte said on 20 May. Italy is gradually easing lockdown measures implemented to stem the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus that causes the COVID-19.ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Si fa presto a dire che le conseguenze della zona gialla in Sicilia saranno limite. Per i cittadini, in verità le restrizioni saranno piuttosto limitate, e ciò induce a pensare che il danno peggiore possa essere la perdita d’immagine turistica, e che per il resto la vita dei siciliani non subirà gravi scossoni. Invece nel settore della ristorazione ci sarà un conto, ed anche salato, da pagare. Secondo la Fipe Confcommercio le perdite economiche saranno di circa il 30 per cento.

E, come se non bastasse, in base a una stima della Coldiretti, i danni li pagheranno soprattutto i 23mila ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismo dell’Isola che dovranno rinunciare alle tradizionali tavolate di fine estate. La stima è che, per la riduzione dei posti, in media ogni locale potrebbe perdere circa il 20 per cento della capienza originaria. Con la zona gialla, infatti, al massimo potranno stare sedute assieme quattro persone sia al chiuso che all’aperto.

DA 50 A 70 COPERTI ANNULLATI

Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo nonché proprietario della pizzeria “La Braciera” ha spiegato al Giornale di Sicilia: «Abbiamo stimato, che un locale potrebbe annullare tra i 50 e 70 coperti. Chi ha grandi spazi sarà più fortunato perché potrà aumentare il numero dei tavoli tenendo il dovuto distanziamento, invece soffriranno tantissimo i più piccoli. E c’è anche un aspetto economico da sottolineare. Pur dovendo limitare i posti, il personale in servizio è sempre lo stesso, e nessuno parla più di ristori o di cassa integrazione a favore delle imprese».

Ma tra i gestori sta montando il malcontento anche perché la zona gialla non terrebbe conto di chi possiede il green pass. Infatti Cottone ha aggiunto in proposito: «Se arrivano otto commensali tutti muniti di certificato, noi gestori non possiamo farli stare assieme ma dobbiamo dividerli in due tavoli. Mi chiedo allora a cosa serva il green pass, visto che non è cambiato nulla rispetto a un anno fa». Per la Coldiretti, inoltre, la zona gialla peserà in modo particolare sugli incassi per le feste e i ricevimenti che si moltiplicano a partire da settembre: «Il limite dei posti è una misura di sicurezza ma avrà pesanti ripercussioni sulla ristorazione dopo le perdite subite per i lockdown».