Sicilia, parte la zona bianca: cosa cambia, stop al coprifuoco

Da oggi nuove aperture e nessun limite di orario

zona coprifuoco

La Sicilia da oggi è in zona bianca. Un traguardo importante per l’isola per rilanciare soprattutto l’economia e consentire a tante persone di tornare alla normalità. Come detto più volte, però, non si tratta di un “liberi tutti”, bisognerà sempre rispettare le regole basilari: mascherina, distanziamento sociale e niente assembramenti. La principale novità riguarda lo stop al coprifuoco, niente più limiti di orario quindi.

COSA CAMBIA

Nessun limite per ristoranti e bar all’aperto, al chiuso invece resta il numero massimo delle sei persone al tavolo. Riaprono le discoteche anche se non si potrà ballare in pista. Ripartono le attività per le piscine al coperto, i centri benessere e termali, le fiere, le sagre, i convegni e i congressi, i parchi tematici e di divertimento, le sale bingo e i casinò. Anche gli eventi sportivi che si tengono al chiuso sono aperti al pubblico. Sono consentiti, inoltre, i banchetti dopo le cerimonie civili e religiose, dai matrimoni alle comunioni.

Per gli spostamenti nessun limite, ma servirà il green pass per andare in regioni in zona rossa, arancione o all’estero. La “Certificazione verde” si ottiene dopo la vaccinazione completa, dopo un test negativo oppure con l’attestazione di guarigione da Covid-19 nei sei mesi precedenti. 

COMPORTAMENTI E VACCINI: LE BASI DEL PRESIDENTE MUSUMECI

“La zona bianca, per quanto importante sia per i nostri comparti produttivi, non è un traguardo, ma una tappa: il vero argine al Coronavirus, più che dai colori, dipende dalle vaccinazioni e dai comportamenti, e fino a quando l’ultimo dei cittadini non avrà completato il ciclo vaccinale, abbiamo il dovere di restare tutti cauti, rispettando le regole anti-Covid. Ai siciliani chiedo dunque ancora prudenza: da domani avremo un po’ più di libertà, ma bisognerà utilizzarla con razionalità, senza esagerare.  Se nell’Isola ci sono ancora diversi focolai attivi e quattro zone rosse, non è certo un problema istituzionale, ma di condotte irresponsabili da parte di una minoranza di siciliani: basta un banchetto, un matrimonio, una cresima per poter accendere un cluster e infettare un intero centro abitato. Lo ripeto: ci vuole ancora molta prudenza”. Queste le parole del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.