È possibile che con il nuovo Dpcm cambieranno i parametri che fanno scattare le misure restrittive in base alle quali le regioni vengono collocate nelle diverse fasce di rischio. Se così sarà, la Sicilia rischia di diventare rossa. Infatti in ballo c’è la proposta dell’Istituto superiore di Sanità di fare scattare la zona rossa in automatico, se l’incidenza settimanale dei positivi è superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Con molta probabilità questa proposta sarà accettata dall’Esecutivo. La Sicilia, al momento, non è ai livelli massimi. Ma se la curva epidemiologica continua ad avere l’andamento attuale, che tende al rialzo, nei prossimi giorni potrebbe raggiungere la soglia pericolosa.
Per rendersene conto, basta guardare i monitoraggi del ministero della Salute e dell’Iss. In quello relativo al periodo 28 dicembre – 3 gennaio l’incidenza a sette giorni è stata nettamente in crescita. È passata da 93,57 a 133,52, come riportato dal Giornale di Sicilia. Mentre, per quanto riguarda questa settimana, da lunedì scorso a ora si sono registrati 9775 casi. L’incidenza di questo periodo, calcolata sui 4,8 milioni di abitanti dell’isola, è salita a quota 200 positivi circa. In questa settimana forse è improbabile che si possa arrivare a quota 12200, con la quale si raggiungerebbe la pericolosa quota 250. A meno che oggi non ci siano 2500 nuovi casi. Ma nessuno può escludere che nella prossima settimana i contagi si assestino su una media di 1743 positivi giornalieri. Con questi valori si oltrepasserebbe la soglia critica. E non è escluso, considerando che questa media è stata superata negli ultimi due giorni.
L’escalation di contagi degli ultimi giorni ha fatto scattare a Messina un provvedimento del presidente della Regione. Come richiesto anche dal sindaco Cateno De Luca, preoccupato dall’impennata di contagi nella la città dello Stretto, De Luca ha disposto un lockdown totale dall’11 al 31 gennaio. Purtroppo è la conseguenza di comportamenti irresponsabili di cittadini che durante le festività hanno organizzato cenoni allargati anche ai non familiari, violando il Dpcm natalizio. Ma anche conseguenze, come scritto dal GdS, di presunti errori nella gestione dell’emergenza, da parte del direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia e del precedente commissario per l’emergenza. Si sarebbe perso il controllo della situazione, portando Messina ad essere una delle città più contagiate d’Italia per la velocità di trasmissione del virus.