Sicilia a corto di spazi e aule: dal 26 tutti in classe meno che nell’Isola

Malgrado siano in arrivo direttive statali e assessoriali per riportare in classe gli alunni in Sicilia rimarrà quasi tutto invariato.

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In tutte le zone rosse d’Italia scuole aperte agli studenti meno che in Sicilia. Una situazione che sembra essere destinata a non mutare da quì fino al termine della stagione scolastica. Il motivo? Nell’Isola, gli istituti scolastici difettano di spazi, tanto da non potere garantire il giusto distanziamento anti-Covid tra gli alunni. Come si evince da un articolo pubblicato oggi dal Gds, sarà l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla a provere a spingere, “diplomaticamente”, i presidi a riaprire le aule per tutti.

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Al centro l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla

UN’IMPRESA IMPOSSIBILE

Un’impresa che, si sottolinea, appare impossibile. “La maggior parte delle scuole superiori – spiega Maurizio Franzò, leader dell’associazione siciliana dei presidi – oggi svolge lezioni in presenza per una percentuale che oscilla fra il 50 e il 75% degli studenti. Il restante 25%, a turno, segue le lezioni da casa”.