Sicilia tra zona rossa e arancione, Razza: “Prossime 48 ore decisive”

In Sicilia dati Covid in miglioramento, ma bisogna ancora aspettare

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In Sicilia in miglioramento i dati sul Coronavirus: da qualche giorno i nuovi contagi si mantengono sotto i mille e il tasso di positività scende ancora a 4.1%. Domenica si deciderà sulle nuove fasce di colore delle regioni. La Sicilia è in bilico tra zona rossa e zona arancione, ma come ha spiegato l’assessore Razza all’Ars bisognerà attendere i prossimi giorni per avere un quadro completo.

“Nelle prossime 48 ore potremo comprendere se le decisioni prese di concerto con lo Stato hanno limitato il contagio e hanno evitato un danno significativo per l’apparato produttivo. E si capirà se l’indice Rt ci potrà consentire di condividere con il governo centrale una valutazione che vede il possibile declassamento di rischio per la Sicilia. Ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute.

CASO VACCINI

Razza ha parlato anche dei vaccini e dei “furbetti” che hanno avuto somministrata la dose in maniera illecita “Si sono registrate criticità in alcune aree del territorio. Non mi importa se riguardano un numero significativamente modesto, ma si tratta del rispetto delle procedure in maniera uguale da tutte le parti. Nessuno ha mai pensato che dovessero andare perdute dosi di vaccino, ma non perdere una dose scongelata è cosa diversa dall’organizzare una cessione preordinata. Se ci saranno più dosi rispetto alle persone presenti per ricevere il vaccino bisogna fare riferimento alle categorie indicate nella circolare. Ovvero gli over 80 e il personale in attività nel servizio pubblico non certo a familiari, parenti o amici”.

I dati in Sicilia sono in miglioramento in linea generale. “Su 10mila abitanti, la Sicilia è al quinto posto per incidenza dei contagi, al 12simo posto per decessi, settima per tamponi molecolari. Con l’inserimento dei tamponi antigenici, il tasso di positività nell’isola è passato dal 12% al 5%. La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia non è stata politica. Una scelta fatta sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25; questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimana. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò 1.27″.