Di tutte le regioni d’Italia, la Sicilia resterà l’unica zona rossa d’Italia, seppure in compagnia della provincia autonoma di Bolzano. E lo resterà fino al 31 dicembre. Solo allora si potrà valutare se ci sono le condizioni per potere quantomeno passare in zona arancione. Oppure prolungarle o addirittura inasprirle se la curva dei contagi da Coronavirus non dovesse scendere.
Fino ad ora le uniche dure regioni in zona rossa sono state Lombardia e Sicilia. Però da domani, in seguito alla relazione tecnica dell’ISS, i lombardi torneranno in zona arancione. Anche perché, a quanto pare, la Lombardia è stata rossa ingiustamente. Nella trasmissione degli ultimi dati alla Cabina di Regia ci sarebbe stato un “errore”. E la scorsa settimana la decisione del ministero della Salute di inserirla in zona rossa è stata presa in base a questi dati sbagliati. Per cui si può affermare che fin dal 17 gennaio l’ultima della classe è stata solo la Sicilia. Oltre la Lombardia, da domenica 24 gennaio finirà in area arancione anche la Sardegna. Ma in questo caso è un inasprimento della misura rispetto alla scorsa settimana.
Dai dati dell’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Iss, in Sicilia il valore medio dell’indice di contagio Rt da SarsCov-2 è salito a 1,27. Una sola regione ha un valore peggiore di quello siciliano, ed è il Molise, che si ritrova a quota 1,38. È una regione piccola, che conta la metà degli abitanti di Palermo, ed ha una media di 50 positivi al giorno. Per quanto riguarda l’oscillazione dell’Rt nel capoluogo siciliano nell’ultima settimana, si è avuto un picco massimo di 1,31 e un livello minimo di 1,23, che sono dati molto alti. Comunque, stando ai parametri complessivi, la Sicilia si sarebbe collocata in zona arancione. Ma il presidente Nello Musumeci, considerando che il monitoraggio dell’Rt siciliano è in evidente peggioramento, ha chiesto e ottenuto per l’Isola due settimane di zona rossa.