La Sicilia dalla mezzanotte di oggi e fino a domenica 31 gennaio, per due settimane, sarà “zona rossa“. Lo ha stabilito l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha recepito i contenuti dell’ultimo Dpcm, ed è in linea con quanto deciso per l’Isola dal governo nazionale. Ma nella sua ordinanza il presidente della Regione ha inasprito le decisioni dell’esecutivo nazionale. Spostando l’Isola verso una tonalità più scura del rosso, verso il carminio. Infatti, alle regole previste dalla normativa nazionale per le “zona rosse”, nell’ordinanza del presidente Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, è stata aggiunta una misura ancora più restrittiva.
A differenza di quanto consentito nelle altre zone in lockdown, nell’Isola nel periodo di restrizione non sarà consentito fare visita a parenti e amici. «I dati sono allarmanti e non c’è altra soluzione – ha spiegato Musumeci – non si può giocare con la vita e la salute delle persone. Ora, però, serve vigilanza e le relative sanzioni. Rivolgo un appello ai sindaci e ai prefetti affinché garantiscano, con le forze dell’ordine, i necessari controlli e le eventuali sanzioni».
Per quanto riguarda le lezioni scolastiche, in linea col Dpcm, svolgeranno attività didattica in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Tutte le altre classi scolastiche della zona rossa e le Università continueranno con la didattica a distanza. Resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori e per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Restano sospese tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Aperti lavanderie, barbieri e parrucchieri, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. E, in attesa dei dettagli del provvedimento regionale, nel Dpcm si riscontrano eccezioni che riguardano anche negozi d’informatica, di giocattoli, ferramenta, fiorai ed esercizi commerciali che vendono prodotti per l’igiene.
Sono sospese le attività di ristorazione, come bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, ad esclusione di mense e catering continuativo. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nonché, fino alle 22, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dei locali. Per i bar, il Dpcm ha stabilito la soglia massima dell’asporto fino alle 18.
Divieto di entrata e di uscita dal territorio regionale, divieto di accesso e allontanamento dal proprio comune. Salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e privato, all’interno del territorio comunale, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria.