Flop Avviso 22 in Sicilia, nove giovani su dieci senza lavoro: molti percepiscono il reddito di cittadinanza

Ignazio Corrao, europarlamentare del gruppo Greens Efa, chiede che si indaghi sull’utilizzo dei fondi Ue

avviso 22

Il progetto Avviso 22 della Regione Siciliana è stato un flop, come confermato dai numeri. Infatti degli oltre 1700 giovani tirocinanti assunti in aziende private, per uno stage con un corrispettivo di 500 euro al mese, solo circa 170 persone sono state assunte. Adesso nove giovani su dieci che hanno fatto il tirocinio si trovano senza lavoro, la maggior parte percepisce il reddito di cittadinanza. A questo c’è da aggiungere che una parte dei tirocinanti ancora non ha ricevuto tutti i soldi che gli spettano per diritto, questo a causa anche di una macchina burocratica lenta.

Il progetto Avviso 22 è stato finanziato con il Fondo sociale europeo: 25 milioni di euro più altri 5 destinati all’eventuale bonus occupazionale. In totale, dei 30 milioni a disposizione, ne risultano impegnati solo 22. A tal proposito  Ignazio Corrao, europarlamentare del gruppo Greens Efa, chiede che si avvii un’indagine sull’utilizzo dei fondi Ue. “L’Avviso 22 – scrive in una nota –  ha calpestato i sogni e i diritti di oltre 1700 giovani in Sicilia e dimostrato come i fondi Ue per l’inserimento lavorativo vengano in realtà usati per lo sfruttamento lavorativo. Un sistema diabolico. La Commissione avvii immediatamente un’indagine sull’uso dei fondi Ue che garantiscono manodopera a costo zero senza alcuna tutela dei diritti dei giovani”. Corrao ha presentato un’interrogazione alla quale dovrà rispondere Bruxelles”.

Portavoce Avviso 22: “Non vogliamo vivere di reddito di cittadinanza, vogliamo lavorare legalmente” 

Alla fine del tirocinio siamo rimasti tirocinanti sfruttati dalle aziende – afferma a Palermo Live Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti Avviso 22 – . Siamo in attesa di una occupazione, sempre più difficile da trovare. In diverse reti televisive italiane siamo spesso accusati di non avere voglia di lavorare e di voler vivere solo grazie al reddito di cittadinanza, subendo le polemiche irriguardose di alcuni partiti politici abituati a fare di tutta l’erba un fascio, ma senza nessun lavoro. Siamo costretti a vivere di assistenzialismo, è molti non possiamo neanche percepirlo. Vogliamo essere inseriti nel mondo del lavoro ed essere assunti legalmente e non per fare solamente tirocini per poi rimanere disoccupati”.