Una signora cade in una buca, ma il Comune non paga. «Stia più attenta»

La Corte d’Appello di Palermo ha dato ragione al Comune ribaltando la sentenza di primo grado: la signora è stata «incauta»

Nell’aprile scorso una signora è caduta a causa del marciapiede sconnesso di via Veronesi, nei pressi di piazzale Giotto, e si è fatta male. Per questo ha deciso di fare causa al Comune, ed in primo grado ha vinto. Anche grazie a un testimone che ha confermato le pessime condizioni della strada e che, inoltre, l’avvallamento era coperto dall’erba. In primo grado Palazzo delle Aquile è stato condannato a pagare un risarcimento di 24mila euro.

SENTENZA IMPUGNATA

Il Comune ha impugnato la sentenza, affermando che la caduta era avvenuta per colpa della signora, perché, in una giornata luminosa e piena di sole, di sole, non aveva prestato la dovuta attenzione «a dove poggiava i piedi». Il dissesto del marciapiede era perfettamente visibile e bastava evitarlo, ha sostenuto il legale del Comune. E come riporta Repubblica, la Corte d’Appello di Palermo ha dato ragione al Comune ribaltando la sentenza di primo grado.

Nella città dalle strade colabrodo, i giudici hanno dato torto alla signora. Come si legge nella sentenza, che senza dubbio è destinata a far discutere, l’avvallamento sarebbe stato lieve e la signora «non aveva affatto necessità di passare nel luogo dove vi era l’erba e che occultava le sconnessioni che hanno provocato il suo scivolone, potendo agilmente evitarlo attraversando il marciapiede nella rimanente e più estesa parte ». Cioè la signora non avrebbe utilizzato «l’ordinaria diligenza», adottando le «normali cautele». In altre parole, la causa della caduta non sarebbe stata la buca, che non rappresentava un’insidia in quanto «era visibile all’atto del sinistro, verificatosi in ore diurne e in condizioni ottimali di visibilità. Per cui la stessa appellante poteva facilmente evitare di passarvi sopra». Insomma, la signora avrebbe tenuto una condotta «incauta» ed è scivolata per questo,

UNA SENTENZA IN CONTROTENDENZA

Questa sentenza per il Comune farà scuola, e va in controtendenza rispetto alle decine di pronunce che che invece ogni anno hanno visto soccombere l’amministrazione palermitana, che da anni non ripara strade e marciapiedi. Basti pensare che negli ultimi cinque anni, il conto tra sentenze e debiti fuori bilancio è stato di 20 milioni di euro.