Silvana Saguto rimane in carcere, respinto il ricorso
L’ex magistrato e presidente delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto rimane in carcere. La Corte d’Appello ha rigettato i ricorsi presentati sia dal magistrato, sia del marito Lorenzo Caramma, che dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara ex amministratore giudiziario. Torna invece libero il professore Carmelo Provenzano. per il quale i giudici annullato l’ordine di esecuzione emesso dalla procura generale di Caltanissetta il 20 ottobre.
Silvana Sagusto nelle scorse settimane è stata trasferita per questioni di sicurezza da Palermo a Roma, il marito invece si trova ricoverato in ospedale a Caltanissetta. Infine l’avvocato Caramma si trova rinchiuso nel carcere di Bollate.
La posizione della difesa
Secondo il difensore dell’ex giudice Silvana Saguto, l’avvocato Ninni Reina, è vero che c’è una condanna per corruzione che attestata la responsabilità, mentre invece c’è invece ancora da valutare la quantificazione del reato nella sua totalità, cioè la somma dei vari reati che sono ancora da rideterminare. Secondo lui si doveva adottare più cautela, data la cripticità del dispositivo. Anche l’avvocato Valerio Spigarelli, difensore di Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario ha sostenuto questa tesi.
Cosa dice la Procura generale
Dal canto suo la procura generale, rappresentata da Antonino Patti, ha sottolineato che “il dispositivo è stato oggetto di studio e di approfondimento”. In sostanza, secondo la procura, la somma dei reati definiti irrevocabili sono superiori a 4 anni, quindi era determinata l’esecutività della sentenza. Una situazione questa diversa da quella di Roberto Sant’Angelo, amministratore giudiziario difeso da Vincenzo Lo Sciuto, per il quale invece è stata la procura generale stessa a chiedere l’incidente di esecuzione, ovvero la quantificazione della pena alla corte. “Una richiesta inammissibile”, l’ha definita l’avvocato Lo Sciuto perché anche per Sant’Angelo la Cassazione ha rinviato all’appello bis. Tutte questioni discusse in punta di diritto alle quali la Corte dovrà dare risposta in tempi brevi presumibilmente dopo l’ultima discussione, fissata per il 15 novembre per Carmelo Provenzano difeso da Calogero Fiorello.