Simboli fascisti imbrattano il liceo Cannizzaro. E spuntano anche le minacce
La matrice sarebbe il Blocco studentesco che si rifà alle posizioni di Casapound. Gli studenti: “Non ci spaventano, oggi puliremo tutto”
Vandalizzata nella notte tra il 23 e il 24 ottobre la facciata principale del liceo scientifico statale Stanislao Cannizzaro di via Arimondi. Sull’edificio sono apparsi dei simboli quali croci celtiche e fasci littori nonché la “firma” del movimento Blocco Studentesco. Gli autori, quindi, sembrerebbero legati all’associazione giovanile dell’organizzazione politica di matrice neofascista Casapound.
A denunciare l’accaduto prima di tutti è stato il collettivo omonimo del liceo tramite i suoi canali social, condannando l’accaduto. Fra i tanti messaggi di solidarietà, però, gli studenti del Cannizzaro hanno ricevuto anche messaggi intimidatori e minacce da parte di appartenenti al movimento presunto autore dell’atto vandalico.
Così Andrea Agnello, portavoce del Collettivo Cannizzaro. “Il post è stato sommerso da commenti colmi di odio e minacce di violenza, come Lunedì prendete legnate oppure Il fascismo ha fatto cose buone . Ma la risposta dei cannizzarini è stata forte e determinata, decine e decine di loro hanno manifestato dissenso attraverso la cultura, la storia, la libertà di espressione. È stato meraviglioso e appagante vedere studenti della scuola opporsi con fermezza di fronte all’ignoranza di certi individui. Sono fiero del Cannizzaro”.
Di fronte alle minacce per la copertura dei graffiti Agnello risponde: “La maggior parte di esse provengono da profili falsi, non le prenderemo in considerazione. Noi oggi saremo davanti alla scuola a rimuovere quei simboli che imbrattano la nostra scuola”.
Dalla vicenda emerge che la scuola ha ancora molto da fare, se si pensa che gli autori degli atti vandalici sono presumibilmente studenti che hanno bisogno di qualche lezione sul rispetto dei beni pubblici e sull’importanza del dialogo, senza prevaricazione o violenza. E bisogna anche spingersi oltre: com’è possibile che nel 2020 si parli ancora di propaganda con simboli appartenenti all’ideologia fascista? Il punto da cui partire non può che essere l’istruzione. In un periodo in cui vengono messe in discussione anche basilari verità scientifiche (si pensi ai terrapiattisti e ai no vax) non è possibile accettare il negazionismo storico. E la scuola, più che mai, ha il compito di essere presente per far riscoprire i valori della cittadinanza e della Costituzione.