Siracusa, scelti i tre finalisti del Premio Letterario “Elio Vittorini”

Due i siciliani in corsa : il messinese Michele Ainis e il palermitano Giosuè Calaciura

Elio Vittorini, editore e scrittore

Già resa nota la terna dei finalisti della ventesima edizione del Premio Letterario Nazionale “Elio Vittorini”, in programma dall’1 al 4 settembre a Siracusa.
Si tratta di Michele Ainis, Giosuè Calaciura e Antonella Lattanzi.
La Commissione giudicatrice, presieduta dal professore Antonio Di Grado, riunita da remoto, ha vagliato ben cinquantanove candidature da parte di quaranta case editrici.
Per la decisione finale, che decreterà il vincitore riunendosi in presenza, occorrerà attendere la serata conclusiva dell’evento, che si terrà presso il Teatro comunale.
Il Premio “Arnaldo Lombardi” per l’Editoria Indipendente è già andato alla Casa Editrice Algra di Catania di Alfio Grasso, per il catalogo con prevalenza di opere letterarie e storiche.
Entrambi i Premi sono organizzati e promossi dall’Associazione culturale “Vittorini-Quasimodo” con l’assessorato alla Cultura del Comune di Siracusa, la Confcommercio aretusea, la Camera di Commercio del Sud-Est, la Fondazione Istituto Nazionale Dramma Antico e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa.
A partire da quest’anno, inoltre, è attivo un partenariato con la Confcommercio di Alessandria.

I tre romanzi finalisti in corsa per il podio
I tre romanzi finalisti in corsa per il podio

DUE SICILIANI IN FINALE

Disordini“, “Io sono Gesù” e “Questo giorno che incombe“: ecco i titoli delle tre opere, rispettivamente edite da La Nave di Teseo, Sellerio e Harper Collins, degli autori giunti in finale.
In “Disordini”, il costituzionalista messinese Michele Ainis racconta la vicenda di Oscar, professore di diritto ecclesiastico.
L’ uomo una mattina si guarda allo specchio e scopre d’essere diventato un altro.
Nessuno lo riconosce più: ben presto si accorgerà che intorno a lui tutto è stravolto, in preda a un contagio dilagante.
Una potente metafora della condizione umana e sociale contemporanea.
“Io sono Gesù” del giornalista e scrittore palermitano Giosuè Calaciura rivisita la vicenda umana del protagonista, narrandone l’unicità dell’esistenza, dai dodici ai trent’anni.
La storia di un giovane uomo che deve ancora prendere consapevolezza di se stesso e del proprio destino, raccontata con l’originalità propria dell’autore.

IL MALE DI VIVERE NELL’OPERA DI ANTONELLA LATTANZI

In “Questo giorno che incombe” la barese Antonella Lattanzi trae ispirazione da un fatto realmente accaduto nella sua vita.
Il risultato è una storia avvincente : al centro una donna che, in termini di forza e violenza epiche, richiama Medea.
Il microcosmo in cui si muove è un condominio, sano solo in apparenza.
Dubbi, paure e angosce a servizio di una storia che è piaciuta molto alla critica, tanto da aggiudicarsi la candidatura al Premio Strega 2021.

UN PREMIO CHE SI RINNOVA CON IL COINVOLGIMENTO DEGLI STUDENTI

Due le novità dell’edizione 2021.
Per la prima volta, al voto della Commissione giudicatrice si sommerà quello espresso dalla giovane giuria del Comitato Studentesco di Lettura.
Dieci in tutto gli studenti dei Licei Classici di varie regioni d’Italia: oltre a Siracusa e la sua provincia anche Alessandria, Bologna, Cosenza, Bari, Caltagirone e Agrigento, segnalati dai rispettivi Istituti.
Inoltre, il Premio si arricchisce di un contest dal titolo “Siracusa & Alessandria: l’Italia a fumetti”.
Si tratta di un progetto creativo destinato a giovani fumettisti e illustratori che racconteranno le figure di spicco in ambito culturale delle due province italiane che hanno contribuito alla promozione dei balloons nei rispettivi territori.
Proprio sulla scia di Elio Vittorini, che promosse  negli anni quaranta i fumetti di Walt Disney, e di Umberto Eco, appassionato di disegno a fumetti cui dedicò tra l’altro il romanzo “La misteriosa fiamma della principessa Loana”.
E nel solco della ripresa, perché uno dei temi sarà appunto “Un fumetto per la ripartenza”.
Il contest, promosso dalla Confcommercio di Siracusa e Alessandria insieme all’Associazione “Vittorini-Quasimodo”, vedrà un vincitore per ogni tema.

ELIO VITTORINI, INNOVATORE DELLA CULTURA ITALIANA

Nato a Siracusa nel 1908, sposò la sorella del poeta Salvatore Quasimodo.
Nel 1929 iniziò a collaborare con la rivista “Solaria” e per circa dieci anni visse a Firenze.
Nel 1938 si trasferì a Milano e vi rimase fino alla morte, nel 1966.
Tutta l’attività letteraria ed editoriale di Elio Vittorini si dispiegò all’insegna della fiducia assoluta nella cultura.
Ovvero, secondo lo scrittore, l’unico strumento in grado di determinare un mondo più giusto e umano, votato al progresso concreto.

UN IMPEGNO POLIEDRICO TRA EDITORIA E NARRATIVA

Nel 1959, insieme a Italo Calvino, fondò la rivista “Il Menabò” inaugurando una stagione di dibattiti sulle avanguardie letterarie che contribuì a innovare profondamente il Paese.
Convinto sostenitore della necessità di un’apertura della letteratura italiana alle influenze straniere, si dichiarò sempre ostile a qualsiasi forma di provincialismo.
Il tema dell’autonomia della cultura fu sempre centrale nella sua opera: l’esempio più fulgido, in tal senso, fu la rivista “Il Politecnico”, da lui fondata nel 1945.
Dopo la raccolta di racconti giovanili “Piccola borghesia” nel 1931, pubblicò a puntate su “Solaria” il primo romanzo dal titolo “Il garofano rosso” tra il 1933 e il 1936.
Edito solo nel 1948, narra le esperienze di un liceale che si affaccia alla vita.
Il giovane, inizialmente attratto dal fascismo, sarà poi costretto a fare i conti con la durezza e la contraddittorietà della realtà.
Uomini e no“, del 1945, è il romanzo della Resistenza a Milano: il neorealismo si intreccia alla tensione lirica, con intere sezioni scritte in corsivo.
Proletariato e vita popolare, invece, sono gli argomenti de “Il Sempione strizza l’occhio al Frejus” del 1947.

IL TEMA DEL VIAGGIO

Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, il giovanissimo Elio, insieme al fratello Giacomo, seguì il padre nei suoi spostamenti di lavoro per la Sicilia.
Il treno e il viaggio rimarranno elementi centrali della sua opera quali metafore esistenziali del processo conoscitivo.
La Sicilia dell’infanzia si contrappone alla città, luogo del divenire per eccellenza, dove si compie la maturità.
Particolarmente significativi sono “Conversazione in Sicilia” del 1937 e  “Le donne di Messina” dell’anno successivo.
Ne “Le città del mondo“, postumo, l’autore narra le storie parallele di alcuni personaggi in viaggio in una Sicilia che diviene scenario di scontro tra sogno, realtà, passato e futuro.