Niente ergastolo per Giuseppe La Corte, 77 anni, l’uomo accusato di aver ucciso Aleandro Guadagna, 31 anni, lo scorso maggio a Boccadifalco, nella periferia di Palermo.
Il PM aveva richiesto la massima pena detentiva ma la Corte lo ha condannato a 24 anni di reclusione.
La Corte uccise la vittima, padre di quattro figli, con due colpi di fucile perché non pagava l’affitto. I giudici hanno sì riconosciuto la premeditazione ma non i futili motivi. Secondo la difesa dell’imputato, La Corte avrebbe agito per legittima difesa putativa, cioè per difendersi da una possibile aggressione dell’inquilino, dal quale aveva ricevuto diverse minacce.
Durante l’interrogatorio di garanzia, l’omicida ha spiegato come sono andate le cose quella mattina. Si era appostato sotto casa della vittima intorno alle 5.30, per poi aspettarlo e affrontarlo. Guadagna avrebbe detto al padrone di casa:“Picciuli non ce ne sono”.
“A quel punto – ha raccontato La Corte – ho perso il controllo. Io ero andato lì per spaventarlo ma ho perso il lume della ragione e gli ho sparato due colpi”. L’uomo dopo aver commesso il delitto si è diretto verso Borgo Nuovo. Nel tragitto ha scritto al figlio dicendo che era stato “messo con le spalle al muro”.
Guadagna, che aveva precedenti per rapina, era tornato libero a giugno del 2022 e avrebbe avuto un arretrato sull’affitto di due anni.