“Soldi dal boss che avrebbe dovuto controllare”: arrestato carabiniere a Licata

Mentre il capomafia Giancarlo Buggea era ai domiciliari, il carabiniere era incaricato di vigilare sul rispetto delle prescrizioni della misura cautelare

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È accusato di avere preso soldi da un boss agli arresti domiciliari e per questo è stato tratto in arresto. Nell’ambito di una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, coordinata dall’aggiunto Paolo Guido, i carabinieri del Ros di Palermo hanno arrestato il luogotenente dell’Arma Gianfranco Antonuccio, in servizio al Reparto investigativo della Compagnia di Licata.

Le accuse a suo carico sono di induzione a consegnare denaro, traffico di monete false e rivelazione di segreto d’ufficio. Contro di lui le dichiarazioni dell’avvocato Angela Porcello, ritenuta tra i capi di Cosa Nostra agrigentina, finita in manette in una indagine che ha svelato il suo ruolo di intermediario con boss di spicco detenuti.

La donna ha infatti dichiarato ai pm che il carabiniere avrebbe chiesto 1.500 euro al suo compagno. Si tratta del capomafia Giancarlo Buggea. Il fatto sarebbe accaduto quando l’uomo era ai domiciliari; Antonuccio aveva il compito di controllare che rispettasse le prescrizioni della misura cautelare. Il denaro sarebbe servito affinché in cambio il carabiniere chiudesse un occhio sul suo comportamento.

Il nome del carabiniere ricorre anche in alcune intercettazioni da cui emergono anche suoi rapporti con una organizzazione di trafficanti di droga.

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