Molti vip dicono no ai “Soliti ignoti”: troppo basso il cachet di 500 euro

Lo show di Rai 1 in difficoltà, perché non trova personaggi disposti a partecipare: «Paga troppo bassa»

Nella rubrica “A lume di Candela” di Dagospia è stato scritto che la Rai ha tagliato il compenso per i vip che partecipano a “I soliti ignoti”, il programma della rete ammiraglia condotto da Amadeus e che ogni giorno richiama davanti al teleschermo 5 milioni di persone di media. Insomma un programma di successo, leader assoluto nella sua fascia. Il vip che partecipa, non è molto impegnato. Non deve cantare, ballare, correre, giocare, recitare o indovinare risposte. Deve essere solo una identità misteriosa vip, e tutto quello che deve fare è stare in piedi su un cubo, immobile, senza sorridere, perché non deve tradire le proprie emozioni.

«CACHET DA FIGURANTE»

Eppure, ha scritto Dagospia, la produzione de “I soliti ignoti” starebbe faticando sette camicie per trovare dei volti famosi disposti a partecipare allo show. Troppo basso il cachet di cinquecento euro per stare zitti e fermi, in prima serata su RaiUno. Nonostante il gioco a premi di Rai Uno condotto da Amadeus sia visto da milioni di spettatori, e quindi rappresenta sicuramente un tesoro di visibilità. Pare che i 500 euro lordi offerti siano ritenuti dai diretti interessati più o meno la stessa cifra offerta a un figurante. Quindi c’è da prendere atto che se il cachet offerto delude le attese, viene smentita la favoletta dei vip che in pandemia farebbero di tutto pur di «tornare a lavorare», «regalare alle persone un momento di serenità» o «ritrovare il contatto con il pubblico».

PER TANTI SAEBBERO UNA MANNA DAL CIELO

Eppure siamo in un periodo di pandemia mondiale. Basterebbe considerare che c’è gente che accoglierebbe quei 500 euro lordi per un’ora di giochini davanti davanti alle telecamere come manna dal cielo. Solo questo pensiero dovrebbe contribuire a calmierare i toni delle trattative. Volendo cavillare un po’, si potrebbe ricordare a questi vip che molti di loro hanno trascorso gli ultimi tre mesi a lamentarsi perché non lavoravano, e che inoltre il governo trascura la tv e che, infine, l’intrattenimento è cultura. Francamente non è bello avere ripensamenti davanti a un assegno da 500 euro. Al limite potrebbe accertarlo e, se si vergogna a trattenerlo, darlo in beneficenza.