Sono marito e moglie i carabinieri che hanno arrestato l’accoltellatore di Stazione Termini
I due coniugi carabinieri quando hanno riconosciuto il 24enne polacco erano diretti in treno a Brescia. Lo hanno bloccato con l’aiuto della Polfer
I due carabinieri che hanno arrestato ieri a Milano l’accoltellatore della stazione Termini si chiamano Nicoletta Piccoli e Filippo Consoli. Quando lo hanno bloccato non erano in servizio. Sono due coniugi, entrambi appartenenti all’Arma, un marito e moglie che erano già saliti su un treno per Brescia. È stato Consoli, vicebrigadiere del radiomobile a insospettirsi per primo, dopo che ha visto davanti a lui il ricercato. La sua foto segnaletica ottenuta dall’analisi dei video delle telecamere di sicurezza di Termini era stata diffusa poche ore prima alle forze dell’ordine. Così è cresciuto il sospetto che quel ragazzo davanti a lui potesse essere proprio il 24enne ricercato in tutta Italia. «Io lo tengo d’occhio, tu vai ad avvisare il capotreno», ha detto alla moglie, che presta servizio al comando provinciale di Milano. Sempre più convinto di averlo riconosciuto, il carabiniere ha quindi avvisato gli agenti della Polfer che si trovavano in stazione Centrale e con loro sono riusciti a bloccarlo prima che salisse sul treno per Brescia.
Resta il mistero sul movente dell’aggressione
Quando il 24enne Aleksander Mateusz Chomiak è stato bloccato, non avrebbe opposto alcuna resistenza. Il cittadino polacco è accusato dell’aggressione nei confronti di Abigail Dresner alla Stazione Termini. Il carabiniere ha raccontato: «Gli ho mostrato la sua foto segnaletica e gli ho urlato: “Sei tu? Sei tu l’aggressore di Termini? Lui ha fatto un cenno di assenso». Dopo l’arresto Chomiak non ha più detto una parola. Nemmeno quando è stato trasferito nella caserma di Montebello. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane polacco frequentava da qualche tempo la stazione di Roma. Il 31 dicembre aveva raggiunto Termini a bordo della linea bus 714 che collega l’Eur con il centro. In stazione, in base ai filmati delle telecamere, sarebbe arrivato già nel pomeriggio del 31, intorno alle 16. Non è escluso che per il resto della giornata sia rimasto in quella zona, fin dopo le 21, quando è avvenuta l’aggressione. La ragazza ferita ha ribadito agli inquirenti di «non conoscere il suo aggressore» e di non essersi sentita pedinata. Dall’analisi delle telecamere appare evidente, però, che Chomiak abbia puntato la 24enne israeliana colpendola alle spalle dopo averla seguita per alcuni metri. Resta quindi il mistero sul movente dell’aggressione.