Sono saliti a 213 i medici di Palermo sospesi perché non vaccinati

A sei mesi dal via all’obbligo di immunizzazione, l’Ordine di Palermo fa scattare i provvedimenti. Il presidente Amato: “Regole rispettate”. ma due nefrologi e un neurochirurgo sono ancora al Civico

sciopero

In Sicilia sono 837mila i cittadini non ancora vaccinati, e ciò costituisce un record. E nell’isola che può fregiarsi di cotanto primato, fa la sua parte anche la categoria dei sanitari. Fra cui molti medici, che, in barba alla legge sull’obbligo vaccinale scattato ad aprile, per sei mesi hanno continuato a visitare pazienti nei loro studi, negli ambulatori o in corsia. Al Civico, per esempio, come scrive Repubblica, ci sono fra gli altri due nefrologi ed un neurochirurgo che sono rimasi al loro posto. Uno di loro, nel frattempo, ha persino presentato domanda per diventare primario.

SCATTATI I PROVVEDIMENTI

La scorsa settimana di medici ne erano stati sospesi 45. Adesso sono partiti altri 174 provvedimenti, di cui 168 riguardano medici, oltre a tre farmacisti, due tecnici di radiologia e un infermiere. Si tratta di convenzionati esterni e dipendenti da altri ospedali della provincia. Nei giorni scorsi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, aveva segnalato ritardi nelle sospensioni del meridione. «Ci sono province come Milano o Torino ─ aveva detto ─, con 300 e 200 medici sospesi rispettivamente, e altre come Palermo o Bari con pochissimi sospesi». Toti Amato, il presidente dell’Ordine di Palermo, aveva risposto a questo appunto spiegando che molti iscritti lavorano fuori Palermo, e si erano vaccinati fuori dall’Isola. Altri, invece, dopo la diffida avevano prontamente provveduto ad immunizzarsi. Aggiungendo che, inoltre, era solo una questione di rispetto delle procedure: «Non ci interessa fare i primi della classe ─ aveva detto Amato ─. Molti Ordini sono stati troppo attivi ma hanno dovuto poi fare le revoche perché nel frattempo i sanitari si erano vaccinati. Il dipartimento di prevenzione dell’Asp ha lavorato bene. Adesso siamo nella media nazionale».

MOLTI ANCORA NON SONO IN REGOLA

Ma, in realtà, ancora in molti non hanno provveduto a mettersi in regola. All’ospedale Civico, ad esempio, ci sono 40 sanitari non vaccinati, fra cui tre medici. Eppure sono stati sospesi solo in due. Restano in servizio i già detti nefrologi e il neurochirurgo. Dal 15 ottobre, con la nuova legge sul Green Pass, per lavorare eseguono il tampone ogni 48 ore. Il direttore generale Roberto Colletti ha spiegato a Repubblica: «Non abbiamo ancora ricevuto le carte dell’Asp sulle altre posizioni. Non appena arriveranno, applicheremo la legge. Valutando attentamente gli effetti sull’assistenza». Sì, perché le sospensioni potrebbero mettere a rischio le prestazioni sanitarie.

URAGANO MEDICANE, ECCO QUAL’È LA SITUAZIONE A CATANIA