La sorellina di Antonella: «Quel gioco lo aveva già fatto davanti a me»

La bimba lo ha detto agli inquirenti. Aperto il telefonino di Antonella: non c’è traccia del video

tiktok

Dalle indagini coordinate dalla Procura ordinaria di Palermo e da quella minorile, ordinaria e minorile, viene fuori qualche novità sulla fine della piccola Antonella, di 10 anni, morta dopo una sfida social, che avrebbe dovuto pubblicare su Tik- Tok, l’applicazione con la quale giocava ogni giorno. A quanto pare Antonella Sicomero aveva già tentato alla presenza alla sua sorellina, di un anno più piccola di lei, quel gioco dell’asfissia, poi rivelatosi mortale.

IL RACCONTO DELLA SORELLINA

Gli inquirenti, con l’aiuto di uno psicologo, hanno ascoltato la sorellina di 9 anni, e, come si legge su Repubblica, è emersa una circostanza che lascia sgomenti. La bimba avrebbe riferito che Antonella davanti a lei aveva già provato a stringere attorno al collo una cintura proprio davanti a lei, ma che quella volta non era successo niente. E dopo quelle volta non si era mai più ripetuto. La piccola, anche perché ancora sotto choc per la morte della sorella, davanti gli investigatori si è anche confusa un po’, e nel suo racconto ci sono stati anche tanti “non ricordo”.

«IL GIOCO DELL’ASFISSIA»

La sera del 19 gennaio, quando è morta sua sorella, era stata proprio lei a riferire ai genitori che «Antonella ha fatto il gioco dell’asfissia». Gli investigatori sono partiti da questa rivelazione per indirizzare la indagini i sul mondo delle sfide estreme sui social. I familiari hanno riferito che Antonella caricava si Tik Tok i video delle canzoni che cantava e dei balletti oltre le sue foto con acconciature particolari. Queste attività non avevano mai allarmato i genitori. Infatti più volte hanno ribadito che non avrebbero lai potuto immaginare che potesse accadere qualcosa del genere.

CELLULARE SBLOCCATO

Repubblica scrive anche che il cellulare di Antonella, dopo una settimana di tentativi è stato sbloccato dalla Polizia postale di Roma. E ieri è stato rispedito a Palermo. Ma da un primo esame dei dati estrapolati pare non emerga nulla di rilevante. Ci sono messaggi con le amichette trascorse senza vedersi, ed i video dei balletti caricati su TikTok. Ma di ciò che è successo quella maledetta sera pare non ci sia nulla. Cioè, non c’è un video della prova dell’asfissia. Potrebbe essere valida l’ipotesi che la bambina dopo aver stretto la cintura al collo sia subito svenuta, senza potere avviare il video. Comunque le indagini non si fermano. E i tecnici della polizia postale stanno ancora studiando il contenuto estrapolato dal telefonino,