«Ci sono i sovrappassi a poche centinaia di metri». Commenti come questi ne leggiamo tanti in queste ore, dopo i nostri servizi sul pericolosissimo “attraversamento Perpignano”. Siamo dunque andati a visionare le condizioni di uno dei sovrappassi della circonvallazione, precisamente quello che collega la “Madonna di tutto il mondo” col parcheggio Emiri, nel quartiere Zisa, per renderci conto se si tratta di un’opera che può in effetti essere alternativa utile agli “attraversatori”, anche a quelli che ogni giorno affrontano, con grandi rischi, l’attraversamento pedonale in cui qualche giorno fa è morto il 16enne Agostino Cardovino. A piedi, dalla via Perpignano, ad un’andatura sostenuta, abbiamo impiegato all’incirca dieci minuti. Solo andata. Già basterebbe questo per scoraggiare i pedoni. Ma c’è molto altro.
Come immaginavamo, l’ascensore è fuori uso. La cabina è bloccata a metà, tra il pian terreno e il piano superiore. Il display, che dovrebbe segnalare a che piano si trova l’ascensore, non c’è più e all’interno si vedono nettamente i fili dell’elettricità bruciati. Una signora, che quel “cavalcavia” lo percorre con consuetudine, abitando alla Zisa ma lavorando a “Madonna di tutto il mondo”, ci informa che quell’ascensore è fermo da più di un anno per manutenzione. Stessa sorte per l’altro ascensore, lato parcheggio. Anch’esso è bloccato tra un piano e l’altro. Nell’attraversare il sovrappasso, non abbiamo notato particolare sporcizia, solo qualche chiazza di urina di cane. Ma ci dicono che siamo stati fortunati, perché di solito la situazione igienica non è questa ma è molto peggiore. Parecchi vetri della struttura sono rotti. Si tratta di un vetro in teoria “infrangibile”, che si scheggia quando colpito con forza ma che non dovrebbe staccarsi dal supporto che lo sostiene. Ma in alcuni punti del sovrappasso abbiamo notato che il vetro non c’è più, pertanto sarebbe meglio rimuovere i grossi blocchi di vetro scheggiati, tanti, per evitare situazioni di pericolo per chi passa sotto.
La criticità maggiore del sovrappasso del parcheggio Emiro è di certo l’indisponibilità degli ascensori. Soprattutto il venerdì, quando centinaia di persone lo percorrono per raggiungere il mercatino della Zisa. Ma il cavalcavia è molto utilizzato anche per raggiungere la vicina Clinica Villa Serena. Pensiamo a coloro che sono su una sedia a rotelle o a chi non deambula bene, come per esempio parecchi anziani o, ancora, alle donne con bimbi e passeggini. Davanti a loro si presenteranno ben quattro rampe di scale a salire e altre quattro a scendere. Un’impresa. Chi vuole attraversare la circonvallazione senza utilizzare il sovrappasso, deve fare circa 500 metri per raggiungere lo svincolo di via Pitrè oppure altri 400 metri circa in direzione opposta, affrontando il “famigerato” e pericoloso attraversamento pedonale Perpignano. In inverno, quando fa buio presto, c’è chi quel cavalcavia preferisce evitarlo, come una donna che abbiamo incontrato durante il nostro “live”: «Vado a fare il giro da piazzale Giotto – ci ha spiegato – gli svincoli di via Pitrè e di via Perpigano sono troppo pericolosi da attraversare, si muore».
Abbiamo lasciato per ultima la questione sicurezza, ma di sicuro non è l’ultimo dei problemi dei sovrappassi di Viale Regione Siciliana. E a questo punto il “plurale” è d’obbligo, perché le criticità riscontrate sul cavalcavia del parcheggio Emiri non sono difformi da quelle che ci segnalano sugli altri due. Il servizio di videosorveglianza non sembra funzionare. In alcuni punti del percorso qualcuno ha perfino rubato le telecamere e ha lasciato i fili scoperti. Soprattutto quando fa buio e la notte, durante le giornate invernali, quei passaggi sono altamente sconsigliabili, perché la sicurezza non è assolutamente garantita.