Sparatoria allo Sperone: la vittima sarebbe vicino al boss Lo Nigro, detto ‘u Ciolla’
Le indagini sono orientate verso un pista che porta a contrasti per il controllo del traffico di droga allo Sperone. Due fermi
A Palermo si è tornato a sparare in una zona caldissima della città, lo Sperone, dove secondo le recenti inchieste della magistratura, c’è una fiorente attività di spaccio di droga. Infatti, tra le piste seguite dagli investigatori dopo l’omicidio d’ieri sera, c’è quella dei contrasti tra organizzazioni criminali che si contendono la piazza.
Secondo le ultime notizie, a sparare sarebbero stati due uomini, padre e figlio, che abitano proprio via XXVII maggio, dove è avvenuto l’omicidio. Almeno tre colpi di pistola avrebbero raggiunto la vittima, Giancarlo Romano di 37 anni, nella parte bassa del corpo. Di cui uno vicino all’inguine, e sarebbe morto a causa dell’abbondante perdita di sangue che non gli avrebbe lasciato scampo.
Romano sarebbe vicino a Tonino Lo Nigro, detto ‘u Ciolla’: un nome che, secondo le forze dell’ordine, allo Sperone conta. Infatti, come riportano le carte di un’inchiesta del 2022, dopo la scarcerazione dell’aprile 2020, Lo Nigro “si sarebbe ripreso il territorio”, mirando alla guida della famiglia mafiosa di corso Dei Mille.
C’è anche un ferito grave
Quando nel tardo pomeriggio d’ieri in via XXVII Maggio i colpi mortali hanno raggiunto Giancarlo Romano, era in compagnia di Alessio Salvo Caruso, 29 anni, che sarebbe stato colpito due volte all’altezza dell’addome. I rilievi hanno individuato un foro d’uscita, mentre un secondo proiettile sarebbe rimasto dentro.
Trasportato al Buccheri La Ferla, le sue condizioni sarebbero gravi. In serata un’equipe medica di Chirurgia generale l’ha operato, per tentare di estrarre il proiettile, mentre fuori, nei paraggi, durante l’intervento, tanti amici e parenti attendevano notizie sull’esito dell’operazione. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile guidata da Marco Basile.