Il rapper PnB Rock, artista da oltre 5 milioni di ascoltatori mensili sulla piattaforma streaming Spotify, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel primo pomeriggio di lunedì 12 settembre in un fast food di Los Angeles. Con lui c’era anche la fidanzata. A sparare sembra essere stato un uomo che poi si è dato alla fuga.
Secondo le prime ricostruzioni alle 13:15 di lunedì 12 settembre, il rapper PnB Rock e la sua fidanzata si sono recati in un fast food per pranzare. La ragazza avrebbe pubblicato una foto sui social, riportando il luogo in cui si trovavano. Quell’informazione sarebbe servita a un uomo, che avrebbe avvicinato l’artista chiedendogli di regalargli i suoi gioielli.
Di fronte al rifiuto, avrebbe puntato l’arma contro PnB Rock, colpendolo poi con “diversi proiettili”, stando a quanto riferito dall’ufficiale della polizia di Los Angeles, Kelly Muniz, ripreso dagli organi di stampa americani. PnB Rock sarebbe stato portato d’urgenza in un vicino ospedale. Da lì a breve è morto.
L’assassino non è ancora stato arrestato. Secondo quanto ricostruito, infatti, sarebbe immediatamente uscito dalla porta laterale del locale, affacciata su un parcheggio: si sarebbe rimesso al volante della sua auto e sarebbe fuggito. Per il Los Angeles Times, gli agenti starebbero controllando anche le telecamere delle aziende vicino al fast food.
Rakim Hasheem Allen, il vero nome di PnB Rock (l’acronimo di Pastorius & Baynton, un angolo di strada vicino a dove è cresciuto), era nato il 9 dicembre 1991 a Germantown, a Filadelfia, nello stato della Pennsylvania. A crescerlo ci ha pensato prevalentemente la madre, visto che era rimasto orfano di padre – ucciso anche lui – a soli 3 anni. All’età di 19 anni, PnB Rock è stato condannato a 33 mesi di carcere per possesso di droga e altri crimini. In carcere ha scritto il suo primo mixtape, pubblicato il 24 giugno 2014: dal 2014 alla morte ha pubblicato 7 album.