Dall'Italia

Spari alla prof e 9 in condotta, gli ispettori del ministero a lavoro nella scuola

Venerdì sono arrivati all’Istituto Viola Marchesini di Rovigo gli ispettori del Miur mandati dal ministro Valditara. Ed hanno iniziato a lavorare per capire se nel regolamento dell’Iis Viola-Marchesini di Rovigo ci siano gli estremi per riconsiderare la decisione di promuovere con 9 in condotta gli studenti che, l’11 ottobre scorso, hanno «impallinato» con dei proiettili di gomma una professoressa, e poi hanno postato un video irridente sui social. I pallini avevano sfiorato un occhio della docente, Maria Cristina Finatti, nel frattempo spostata a insegnare in un’altra classe dello stesso istituto. Era stata stessa insegnante a denunciare l’accaduto, raccontando che aveva rischiato di perdere un occhio e inoltre, quel che è peggio, che si era sentita abbandonata sia dalla scuola che da studenti e genitori, che non si erano mai scusati con lei.

“Il 9 in condotta è arrivato per il buon comportamento nel secondo quadrimestre”

Due giorni fa è arrivato lo schiaffo finale: quel 9 in condotta, che suona quasi come un giudizio di encomio per la “bravata” di tre quattordicenni. Da qui la decisione di Valditara di intervenire, dopo avere chiesto alla dirigente della scuola una relazione dalla quale è emerso che i tre, su cui sta indagando la Procura dei minori di Venezia, non solo dopo i fatti avevano subìto una sospensione dalla scuola,  ma anche che nel primo quadrimestre avevano preso 5 in condotta. Nella relazione la dirigente ha spiegato che la decisione di mettere il  9 agli stessi alunni alla fine dell’anno è nata «sulla base della valutazione del buon comportamento nel secondo quadrimestre», visto che nel frattempo hanno affrontato un percorso di recupero. Li ha seguito uno psicologo e hanno fatto del volontariato. Uno dei tre è stato bocciato, ma solo per scarso rendimento.

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Redazione PL