Torna la grande musica a Palermo, dopo il lungo lockdown dovuto all’emergenza Covid-19. Il via è avvenuto il 4 ed il 5 luglio nella Sala Grande del Teatro Massimo. Adesso le attività e gli eventi teatrali proseguiranno, profondamente ripensati per venire incontro alle esigenze di sicurezza con le quali oggi è necessario confrontarsi. Fino al 13 agosto spettacoli e concerti si svolgeranno all’aperto al Teatro di Verdura, per poi tornare a settembre all’interno del Teatro Massimo.
Tra gli eventi in programma, l’appuntamento di spicco che caratterizzerà il weekend palermitano sarà la “Nona Sinfonia” di Ludwig van Beethoven, con l’Inno alla Gioia per soli Coro e Orchestra del Teatro Massimo, sotto la direzione del maestro Omer Meir Wellber, in programma per sabato 11 luglio. Tra i solisti due figlie d’arte del Teatro Massimo, il soprano Desirée Rancatore e il mezzosoprano Chiara Amarù, con il tenore René Barbera, il basso Gianluca Buratto e il maestro del Coro Ciro Visco. Un evento che rilancia gli spettacoli e la cultura dopo un periodo di assordante silenzio.
UN VERO E PROPRIO ORGOGLIO PER LA SICILIA E PER PALERMO
Desirée Rancatore è una delle cantanti italiane più di spicco della sua generazione, capace di seguire la strada della propria voce, incarnando con credibilità e passione tutte le grandi eroine del melodramma belcantista: da Gilda a Lucia, Elvira, fino a Violetta. Le acrobazie della sua voce fanno sognare gli appassionati melomani, ed i suoi innumerevoli successi sono ormai storici. Un vero e proprio orgoglio per la Sicilia e la Città di Palermo. Insignita di premi di alto livello internazionale. Si è esibita in importanti Teatri ricoprendo sempre ruoli rilevanti, riscuotendo grandissimo successo per la sua bellissima voce lirica e per le sue impeccabili interpretazioni.
Una emergenza sanitaria che ha travolto anche la cultura. Teatri chiusi per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale. Abbiamo intervistato il soprano Desirée Rancatore per sapere come sarà tornare a cantare a Palermo.
“Tornare a Palermo, per me, è sempre una grandissima emozione, – sottolinea Desirèe Rancatore – , tornare dopo un periodo così, di lockdown, lo è ancora di più. Mi esibisco a Palermo già da molti anni, ho debuttato al Teatro Massimo nel ’98 con Sophie di Der Rosenkavalier e da allora sono quasi sempre tornata a cantare. Adesso tornarci dopo il lockdown, dopo questo brutto momento in cui non si sapevano le sorti dello spettacolo dal vivo, non che adesso siano luminosissime, ma almeno c’è questa piccola luce, come dice lo stesso nome del festival, e cerchiamo di approfittarne, privilegiando, naturalmente, i luoghi all’aperto”.
Durante questo periodo, molti cantanti si sono divertiti ad intrattenere il pubblico sui social, cosa pensa di quest’iniziativa?
“I social non ti pagano, per noi è un lavoro. Spesso al di fuori viene visto come un mondo patinato. Viene visto solo come un hobby, pensano che ci mettiamo vestiti d’epoca, andiamo sul palcoscenico a cantare e stop; in realtà, è un vero e proprio lavoro. Durante questo lockdown abbiamo perso molti contratti di lavoro, tra cui la tournèe in Giappone con il teatro Massimo. Il danno causato dalla pandemia è stato enorme, sia dal lato economico che artistico. Non abbiamo avuto indennità da parte di nessuno, come categoria siamo quasi non riconosciuti”.
Come ha vissuto quest’emergenza sanitaria?
“Con molta angoscia. Dal punto di vista artistico cantare e stare sul palcoscenico è la mia vita e mi manca. Poi dal punto di vista lavorativo l’idea di essere disoccupati fino a data ignota non è proprio bellissimo”.
“Sarà una grandissima emozione tornare a cantare, lo è sempre, e in particolare lo sarà adesso e la vivremo tutti come una grande festa”.