L’Italia corre verso una nuova, importante, riapertura: il 3 giugno il Governo dovrebbe abbattere la barriera che impedisce agli italiani di spostarsi liberamente tra le regioni. I dati del Coronavirus, in netto miglioramento da giorni, hanno portato alla decisione che contribuirà a normalizzare la quotidianità di moltissimi italiani, dando nuovo impulso al turismo nostrano. L’ok del Governo al libero transito, però, sembra non aver messo d’accordo tutte le regioni: le zone d’Italia con pochi contagi, infatti, vedono con paura e dubbio la libera circolazione. Il terrore, ovviamente, è legato allo scoppio di nuovi focolai di Covid-19 portati dai connazionali che vivono nelle zone critiche come, ad esempio, la Lombardia.
Gli organi regionali del Centro-sud stanno lentamente arginando in modo significativo la malattia pandemica portata dal Coronavirus mentre il Nord ancora soffre parecchi contagi. La paura è chiara: i connazionali del settentrione, spostandosi, potrebbero generare nuovi focolai di Covid-19.
Questo timore è stato espresso da Sardegna, Sicilia e Puglia, alle quali si sono aggiunti anche il Lazio e la Campania. È proprio il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ad andare dritto al problema senza utilizzare mezzi termini: “È del tutto ragionevole che se c’è un territorio con un altissimo numero di contagiati, questo territorio debba avere delle limitazioni alla mobilità”. Prese di posizione e dubbi che potrebbero spaccare in due la politica regionale in Italia.
La Sicilia di Nello Musumeci, per fronteggiare la riapertura degli spostamenti tra regioni, si dovrebbe affidare alla consulenza di Guido Bertolaso, ex capo della protezione civile. L’uomo, con molta probabilità, si trasferirà per un periodo della sua vita sull’Isola per gestire con il governo regionale le nuove libertà della “Fase 2“.