Nella squadra di Draghi una donna ha sostituito Rocco Casalino

Con l’arrivo di Draghi c’è stato un radicale cambiamento nella strategia della comunicazione. Mentre la presenza di Conte sui social e i media era roboante, quella del nuovo premier è più defilata

Il timone del governo italiano è passato dall’ex premier Giuseppe Conte al neo-premier Mario Draghi, le cui scelte fin dall’insediamento dell’esecutivo si sono poste in un territorio neutro, tra rottura e continuità. Se da un lato la gestione della pandemia ricalca quella del precedente governo, anche grazie alla riconferma del ministro della Salute Roberto Speranza, dall’altro il premier Draghi ha operato alcune scelte in evidente dissonanza: tra queste, ad esempio, la sostituzione del capo della Protezione civile Angelo Borrelli con Fabrizio Curcio, e quella del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri con Francesco Paolo Figliuolo.

LA NUOVA PORTAVOCE DI DRAGHI

Un altro radicale cambiamento che si è osservato con l’arrivo di Draghi sta nell’aspetto comunicativo. Mentre la presenza di Conte sui social e i media era roboante. Con le numerose dirette che l’ex premier istituiva per presentare i Dpcm, quella di Draghi è meno evidente. Il premier ha affidato il proprio reparto di comunicazione alla portavoce Paola Ansuini, reduce da una carriera di lungo corso in Bankitalia. La cui distanza dalla strategia di Rocco Casalino è evidente. È arrivata a Palazzo Chigi dopo una lunga carriera al fianco del premier, iniziata già alla fine degli anni Ottanta in Banca d’Italia, e tutto fa pensare che darà alla comunicazione di Palazzo Chigi una linea più sobria e formale. Non è la sola donna, però, a cui è affidato il compito di dar voce al nuovo esecutivo.

OLTRE ALLA ANSUINI, TANTA ALTRE DONNE

Ma con il nuovo governo Draghi, Paola Ansuini non è l’unica donna nominata portavoce. Ce ne sono tante altre. Come Carlotta Sabatino, portavoce della ministra del Sud, Mara Carfagna, e Manuela Perrone come responsabile della comunicazione del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta. Inoltre c’è Raffaella Calandra al fianco della Guardasigilli Marta Cartabia. L’elenco potrebbe continuare a lungo grazie ai tanti ministri del governo Draghi che hanno scelto di affidare la propria comunicazione a professioniste donne. Un segnale incoraggiante soprattutto in un contesto che ancora poco premia le donne nei media e che non di rado vede le giornaliste donne oggetto di attacchi ad personam, atteggiamenti abusanti e linguaggio dell’odio.