Stalli a pagamento per i ristoratori, la risposta di Comune e Amat
Arriva la risposta di Comune e Amat sulla questione che nelle ultime ore ha surriscaldato gli animi dei ristoratori. Si tratta della richiesta di pagamento anticipato degli stalli Amat. Una lettera che sa più di mazzata verso una categoria che risulta una delle più colpite dalle restrizioni introdotte per contenere la diffusione dell’epidemia da Covid 19. Leggi l’articolo anche su orogastronomico.it
Ricordiamo che la somma ammonta a 150 euro mensili a stallo, le strisce blu sono gestite dall’azienda che ha come socio unico il Comune del capoluogo siciliano.
Secondo l’assessore comunale alle Attività produttive, Cettina Martorana, non si tratta di una tassa ma di un ristoro. Una concessione da parte di Amat avvenuta attraverso un accordo tra le parti lo scorso 13 maggio.
“La cifra di 150 euro non è definitiva – spiega l’assessore – abbiamo stabilito una somma pari a quella di Apcoa per velocizzare i tempi. Così da concedere nel più breve tempo possibile l’utilizzo degli spazi. Attendiamo che l’Amat ci invii la quantificazione della redditività media dello stallo per indicare una somma esatta. Invito i ristoratori a pazientare e ad attendere il termine ultimo per effettuare il pagamento. Confido in tempi brevi”.
L’Amat ripassa la palla al Comune. Il direttore dei servizi speciali della mobilità, Domenico Caminiti spiega che “La lettera arriva dall’Amministrazione in quanto la società svolge solo attività di controllo della sosta tariffaria. I ricavi della vendita della scheda parcheggio servono solo per pagare il personale. L’Amat è fuori da questi giochi, le decisioni spettano al Comune, quale titolare del suolo pubblico”.
Si attende il coefficiente di recepimento della sosta tariffaria attiva dalle 8 alle 20. Nel frattempo sia l’assessore sia il dirigente affermano che ci saranno ulteriori riunioni per stabilire una somma definitiva.
Adesso i ristoratori hanno paura di anticipare la somma, a causa di un futuro incerto. E si chiedono “Se ci dovesse essere una richiusura delle attività, il Comune ci rimborserebbe?”.