“Stanza di Persefone”, il commissariato di Cefalù inaugura uno spazio protetto per le “fasce deboli”

In concomitanza con la cerimonia, nella Piazza del Duomo si è tenuta una tappa della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “Progetto Camper – Questo non è amore”

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Inaugurata nei locali del Commissariato di P.S. Cefalù la “Stanza di Persefone”. Si tratta di uno spazio riservato dove è stato riprodotto un ambiente protetto in cui ascoltare vittime e testimoni di reati, rientranti a vario titolo nella categoria delle cosiddette “fasce deboli”.

Si replica così in provincia un’idea già adottata con successo dalla Squadra Mobile di Palermo, all’interno della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura e del Commissariato di P. S. “Oreto-Stazione”.

“Stanza di Persefone”, l’inaugurazione a Cefalù

Alla cerimonia, nella giornata di ieri, 29 aprile, ha presenziato il Questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia. Dopo la scopertura della targa insieme al Presidente del Tribunale di Termini Imerese, questi ha proceduto al taglio del nastro insieme al Procuratore della Repubblica di Termini Imerese.

Presente anche il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, le autorità civili e militari e una rappresentanza di scolaresche e rappresentanti locali della F.I.D.A.P.A. Questi hanno notevolmente contribuito alla realizzazione della stanza di Persefone. Per l’occasione, inoltre, il liceo artistico “Diego Bianca Amato” ha donato al Commissariato un dipinto realizzato da quattro studentesse.

Presente anche il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante. Questi ha benedetto i locali con al fianco il cappellano della Polizia di Stato.

“Progetto Camper – Questo non è amore”

In concomitanza con la cerimonia, nella Piazza del Duomo di Cefalù si è tenuta una tappa della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “Progetto Camper – Questo non è amore”.

Partita nel 2016, l’iniziativa in questi anni ha consentito di contattare decine di migliaia di persone, prevalentemente donne, diffondendo consapevolezza sugli strumenti di tutela e intervenendo su situazioni di violenza e stalking, che diversamente sarebbero restate sottaciute tra le mura domestiche.

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