Stefania Petyx e l’esordio a Striscia: “All’inizio volevo vestirmi come Santa Rosalia”

Prima del famoso impermeabile giallo e del bassotto, la palermitana Stefania Petyx aveva un’altra idea per realizzare i servizi di Striscia la Notizia e rendersi riconoscibile immediatamente al grande pubblico generalista. La prima inviata donna del programma, entrata nel tg satirico di Canale 5 nel 2004, ha raccontato al sito di Tv Sorrisi e Canzoni il suo esordio e le prime bozze per il suo ruolo alla corte di Antonio Ricci.
Alla domanda su come sia nato il suo iconico look, che indossa in ogni servizio tra i vicoli del capoluogo siciliano, la giornalista palermitana spiega: “Inizialmente avevano pensato di vestirmi come Santa Rosalia. Ma al primo servizio si sono resi conto che non funzionava. Avevo fiori e corone in testa, ma quando sono arrivata sul luogo sembravo un cespuglio potato. Poi Ricci vide un fuorionda dove ero col mio bassotto Carolina e pensò a questo travestimento che è una via di mezzo tra il Signor Bonaventura, La signora in giallo e Sherlock Holmes“. Chissà cosa sarebbe successo oggi nel 2025, se Stefania Petyx avesse realizzato per oltre 20 anni i servizi di Striscia con coroncina e fiori dappertutto.
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Suoi inseparabili e fedeli compagni sono i suoi bassotti, la prima fra tutti è stata la cagnolina Carolina. “Evitiamo di portarla in situazioni disagiate o di rischio. Carolina ora è anzianotta e viene con noi la figlia, Totolina. La troupe che mi segue la chiama “Capo” perché dobbiamo rispettare le sue esigenze… se ha sete, fame o deve fare i bisogni“. Sul suo lavoro, invece, Petyx racconta i servizi che l’hanno resa più orgogliosa: “In particolare l’inchiesta denuncia sui costi della Fivet (procreazione assistita) che hanno un divario importante tra Nord e Sud: grazie al nostro intervento le donne siciliane non devono andare più fuori Regione. Ma potrei citare anche tante storie di persone che si rivolgono a Striscia per casi di ingiustizie, malasanità e per risolvere situazioni senza via d’uscita“.
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