Stipendio a rischio 2025, il pignoramento ora tocca anche il conto corrente: ti portano via tutto oltre questa cifra
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Stipendi a rischio - fonte_Canva - palermolive.it
Nel 2025 gli stipendi sono a rischio, adesso il pignoramento tocca anche al conto corrente, ti portano via tutto.
Questo è l’anno in cui le regole sui pignoramenti nel nostro paese cambieranno in maniera radicale. Sono state introdotte procedure molto più rapide e incisive da arte dell’Agenzia delle Entrate al fine di andare a riscuotere gli importi maturati come debiti da parte della popolazione.
Occorre comprendere le nuove norme al fine di evitare delle conseguenze che possono essere a dir poco disastrose. I provvedimenti che verranno maggiormente utilizzati, come indicato dalla riforma, saranno il blocco del conto corrente e i pignoramenti di beni mobili e immobili.
Le decisioni prese a riguardo cercano quindi di accelerare il percorso di recupero delle somme che per via delle difficoltà economiche che i cittadini sono chiamati ad affrontare, sono sempre più difficili da far entrare nelle casse dello Stato.
Insomma, sono tutti a rischio, quindi ecco a cosa occorre fare attenzione, per evitare problematiche.
Cosa cambia con il pignoramento dal 2025?
Quindi il 2025 lo si può definire come il vero e proprio anno della svolta. L’Agenzia delle entrate è adesso obbligata a notificare una cartella esattoriale per talune tipologie di debito. La comunicazione è un semplice invito a pagare con cui si concedono solo 60 giorni per saldare l’importo, ovvero, per richiederne la rateizzazione. Nel caso in cui questo non venisse fatto, verranno avviare le procedure esecutive che prevedono eventuale blocco del conto corrente, fermo amministrativo dei veicoli, fino al pignoramento dei beni immobili.
Uno degli aspetti su cui si pone maggiore attenzione è il blocco del conto corrente. Affinchè questo sia possibile, occorre che vi sia depositato un importo che sia al di sopra di una cifra minima, generalmente fissata a quello che è il minimo vitale.
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Pignoramento dello stipendio: nuovi limiti e soglie
Insomma, la maggiore novità è che il pignoramento subisce delle modifiche importanti. Le trattenute possono essere applicate solo in base a quelle che sono delle specifiche fasce di reddito quali: 1/10 per gli stipendi fino a 2500 euro, 177 per gli stipendi che sono tra i 2500 euro e i 5000 euro, 1/5 per gli stipendi superiori ai 5000 euro. Si tratta di percentuali che mirano a tutelare i lavoratori che devono comunque avere la possibilità di sopravvive e di provvedere alle proprie spese in maniera adeguata.
Allo stesso tempo, il recupero debiti sarà di gran lunga molto più incisivo e si potrà applicare in maniera diretta alla fonte, quindi lo stesso datore di lavoro avrà l’obbligo di provvedere a detrarre dallo stipendio del soggetto la parte soggetta al pignoramento. Al fine di evitare il provvedimento è opportuno, se non è possibile procedere con il pagamento totale, è comunque possibile richiedere una rateizzazione dino a 120 rate, rispettando le date di scadenza per evitare di perdere il beneficio.