Stop al servizio di mensa scolastica, il Comune di Palermo risponde alle accuse

Cibo

Polemiche in merito alla sospensione del servizio di mensa scolastica dal 25 maggio nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie di Palermo. Il dito è stato puntato contro il Comune di Palermo, il quale, tramite una nota redatta dal Capo Area dell’assessorato alla scuola, Maria Anna Fiasconaro, risponde alle accuse.

“Alla scadenza dell’affidamento del servizio di refezione scolastica triennale, per l’importo di € 4.191.713,988 + iva, considerato che, in assenza di bilancio e risorse non è stato possibile avviare una nuova gara per il triennio 2021/2023, si è provveduto, ai sensi dell’art 106 comma 12 del D.Lgs 50/2016 (Codice appalti), con DD. n.9136 del 03/09/2021 ad utilizzare il Quinto d’obbligo, alle stesse condizioni previste nel contratto originario per un importo di € 838.342,80 + IVA per n. 197.257 pasti”.

“Considerato l’aumento dei costi a seguito della normativa anti COVID e l’aumento considerevole dei pasti che si è registrato soprattutto nell’ultimo trimestre, tale provvedimento ha potuto coprire il costo del servizio fino al 06/05/2022. Nel frattempo, dall’inizio del mese di gennaio, si è data avvio alla gara 3 mesi + 3 mesi (per un importo di € 603.694,47 + iva per i primi 3 mesi) che sta per concludersi e che  ha subito una dilatazione in ragione dei limiti imposti dalla vigente normativa in materia, nonché dall’entrata in vigore del decreto legge 27 gennaio 2022, n. 4 che ha imposto la revisione/rimodulazione dei documenti della gara che sta per chiudersi”.

FONDO DI RISERVA

“Stamane, infatti, la commissione ha concluso le procedure di esame delle offerte; pertanto, nel corso delle prossime giornate gli uffici procederanno alla definizione delle ulteriori procedure.  Si sottolinea peraltro che, nelle more dell’espletamento di tale gara, per garantire la fruizione della refezione nelle ultime settimane di maggio, si è provveduto a richiedere un prelievo dal fondo di riserva e disposto un affidamento diretto ai sensi dell’artt. 36 comma 2 lett. b) del D.Lgs 18/04/2016 n. 50, in ultimo aggiornato al decreto legge 77/2021 (Cd. Decreto Semplificazioni 2021, convertito in legge 29/07/2021 n. 108). La già menzionata significativa crescita del numero dei fruitori giornalieri del servizio, registrata nell’anno scolastico 2021/2022 (da 1726 pasti giornalieri del mese di novembre ai 2450 pasti di questo mese di maggio), ha reso insufficiente tale affidamento diretto che non poteva travalicare la soglia prevista dalla legge di complessivi €. 139.000,00”.

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