L’estate per la Sicilia è il periodo fulcro della sua economia turistica, peccato che le connessioni stradali, e in generale di trasporto, siano pessime. In queste ore di caldo torrido, con temperatura costanti sopra 40°C, viaggiare nell’isola è diventato un calvario infernale.
A dare ancora una volta dimostrazione di questo è stata l’interruzione di voli dall’aeroporto di Catania Fontarossa dopo il violentoincendio. Infatti i turisti, italiani, europei e extra-europei, per far ritorno dalle proprie vacanze nella zona orientale hanno dovuto spostarsi negli altri aeroporti dell’isola.
I turisti in questo modo hanno affrontato sotto la morsa dei 40 gardi i pochi e scarsi mezzi , tra ferrovie e bus, e le autostrade ridotte a pezzi nella regione più a Sud di Italia. Basti pensare che per raggiungere da Siracusa l’aeroporto di Trapani sono servite, secondo quanto hanno segnalato dei vacanziari al sito di Repubblica, ben 16 ore di viaggio.
Quasi un giorno intero per raggiungere le due estremità della Trinacria. Le stesse ore si sprecerebbero per un volo intercontinentale da New York a Tokyo o per un volo diretto dall’Italia verso l’Australia. Questi disagi pongono ancora una volta l’accento su un’emergenza dei trasporti, di cui lo Stato ha sempre dimostrato poco interesse.