‘Strade & Contrade’ di Palermo: via Maqueda, ideata e realizzata da 424 anni
I lavori per la realizzazione della nuova strada furono ufficialmente aperti nel 1600, e cominciò ad essere percorribile nel 1602
Bernardino de Cárdenas y Portugal, duca di Maqueda, è stato un diplomatico spagnolo divenuto viceré di Sicilia dal 1598 fino alla sua morte, avvenuta bel capoluogo siciliano il 17 dicembre del 1601. Il suo nome è noto soprattutto perchè legato ad una centralissima strada di Palermo, da lui voluta e che a lui è intitolata, Via Maqueda. Il Viveré fu un abile amministratore, e dotò l’isola di una flotta in grado di contrastare gli attacchi dei corsari e proteggere così le coste dell’isola dalle loro incursioni. Morì di peste, a quanto pare contratta proprio da un carico sottratto a una nave corsara.
Durante il suo governo, per andare incontro alle richieste dei nobili e del clero, che chiedevano nuove aree per la costruzione dei loro palazzi, ma anche per rendere più scorrevole la circolazione all’interno della città, il viceré decise di attuare un progetto voluta dal Senato già nel 1570, per creare un nuovo asse viario che incrociasse via Toledo (attuale corso Vittorio Emanuele).
I lavori iniziarono il 24 luglio del 1600
I lavori per la realizzazione della nuova strada iniziarono il 24 luglio del 1600 con una cerimonia pubblica, e nell’agosto del 1602 la strada cominciò ad essere percorribile. All’incrocio con via Toledo nel progetto era prevista Piazza Vigliena, meglio nota come i Quattro Canti, dal nome dei quattro mandamenti in cui era divisa allora la città: Loggia (attuale Castellamare), Seralcadio (attuale Monte di Pietà), Kalsa ed Albergheria. Il nuovo asse viario era previsto perfettamente perpendicolare all’antico Cassaro, per creare in questo modo una croce, soprannominata Croce Barocca, perfettamente visibile guardando dall’alto. Via Maqueda inizia da piazza Verdi ed arriva fino a piazza Giulio Cesare. Nei secoli successivi nella nuova strada fu avviata un’intensa attività edilizia con la creazione di palazzi nobiliari, chiese e conventi, che continuò anche durante l’età borbonica.
Con il prolungamento di via Ruggero Settimo e viale della Libertà, via Maqueda ha costituito l’asse fondamentale di sviluppo di Palermo. Una curiosità: la pronuncia giusta di questa strada è via Macheda, e non via Macqueda, come generalmente è avvenuto fino a non molto tempo fa.
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