Momento di preghiera e di commiato alla camera ardente in memoria delle tee vittime della strage di Altavilla: Antonella, Emanuel e Kevin. A dirigere l’omelia, don Salvo Priola.
“Vogliamo con questo rito porgere un saluto a Kevin ed Emmanuel insieme con i familiari. E lo vogliamo fare da cristiani quali noi siamo, cattolici ed evangelici. Per fare il bene di tutti non si può mai fare un atto di violenza. Possiamo riconoscere un segno Cristiano solo in ciò che si offre alla comprensione di tutti come un dono di vita. Chi dà la vita dimostra di avere imparato dal Maestro che ha dato la vita. Gesù non ha tolto la vita a nessuno ha dato la sua. Per questo non possiamo riconoscere in ciò che è accaduto disgraziatamente nella famiglia di Antonella e a questi due figli nulla di cristiano, nulla. Qui non c’è stato un dono di vita ma una sottrazione della vita nelle forme più crudeli e inimmaginabili”.
“Prega che Dio ci dia la pace e conceda a questi suoi figli (i due fratelli) l’abbraccio paterno che in questo mondo non hanno sperimentato in pienezza. Un abbraccio di tenerezza e amore che quelle braccia umane avrebbero dovuto donare loro e invece si sono resi responsabili di tanto scempio”.
“Non lasciamo posto alla disperazione. Forse ci siamo rotti qualche osso ma rimettiamoci in piedi. Riprendiamo la nostra vita ordinaria in questa comunità che ha tante belle risorse. Quella di Altavilla non è la comunità del massacro. È la comunità che sa dare il meglio nell’ordinarietà della vita”.