“Ci sentivamo tutti i giorni, lei con me si confidava”. A parlare così, nel corso della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”, è la cognata di Antonella Salomone, la donna vittima della strage di Altavilla Milicia insieme ai figli Kevin ed Emanuel. Attualmente in carcere per il delitto sono il marito, Giovanni Barreca, la figlia maggiore, di soli 17 anni, e la coppia Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Proprio sul rapporto con questi ultimi, ritenuti ispiratori della mattanza, si concentra l’intervento della cognata di Antonella. “Mi aveva detto che li aveva invitati a casa sua per una preghiera e che loro, mentre pregavano, hanno iniziato a insultarla e hanno detto a suo marito che aveva un demone”, ha raccontato la donna.
“Le avevo detto cerca di allontanarli e non frequentarli – ha proseguito – ma lei mi diceva: ‘Non posso farci niente perché è Giovanni a volerli, li va a prendere in stazione per portali a casa. Non posso litigare con mio marito'”.
“Alla fine, mi ha detto che secondo lei erano benedetti da Dio e che era tutto normale”, conclude la cognata, visibilmente turbata. “Secondo me le hanno messo qualche dubbio. Le dicevo: ‘Non stare a credere quello che ti dicono le persone. Per la persona bella che sei, non ti preoccupare che non hai nessun demone'”.