Nel corso di un interrogatorio durato sei ore e svoltosi ieri, la 17enne scampata a febbraio alla strage familiare di Altavilla Milicia avrebbe confermato tutto, anche la sua partecipazione. La figlia di Giovanni Barreca non avrebbe mostrato nessun pentimento, avrebbe confermato di avere partecipato alle torture e alla strage familiare nella villetta di Altavilla Milicia, ed anzi, come ha appreso l’Adnkronos, avrebbe aggiunto anche ulteriori particolari, dando nuovi contributi all’inchiesta.
La ragazza è stata sentita alla presenza di uno psicologo e del suo difensore Carmelo Salamone. “Credo in dio e nei demoni”, avrebbe detto la 17enne alla pm, raccontando che per liberare la casa avevano pregato per settimane insieme a Carandente e Fina, la coppia che il padre Giovanni Barreca aveva conosciuto sui social. Poi, non ottenendo risultati, sarebbero passati alle violenze cercando di far uscire satana dai corpi dei familiari con la forza. Insieme al padre e ai complici, l’adolescente avrebbe torturato la madre, contraria ad andare avanti. La donna sarebbe stata presa a colpi di padella, colpita con l’attizzatoio del camino è ustionata col phon. Dopo Pasqua saranno risentiti anche Barreca e gli altri due indagati.
Intanto domani saranno seppellite nel cimitero di Altavilla Milicia le salme di Kevin e Emanuel Barreca i due fratellini uccisi a febbraio nella loro villetta insieme alla madre Antonella Salamone. Le bare erano in deposito perché non c’erano loculi disponibili. Adesso il sindaco Pino Virga ha trovato i posti per tutte e sei le salme che si trovavano in deposito, comprese quelle dei due fratellini.