Strage di Altavilla, le confessioni shock della 17enne: “Mia madre e mio fratello posseduti”
È una testimonianza scioccante quella dell’unica superstite della strage di Altavilla Milicia. La 17enne, arrestata e indagata per concorso in omicidio insieme al padre, Giovanni Barreca, e alla coppia palermitana, ha confessato di aver preso parte alle torture inflitte ai familiari.
Riti di purificazione ed esorcismi
Degli agghiaccianti riti di purificazione ai quali venivano sottoposti soprattutto la madre, Antonella Salamone, e il fratello più grande di 16 anni. Ma non solo. Gli inquirenti, nel corso della conferenza stampa, hanno anche parlato di atti autolesionismo in merito a degli esorcisimi che andavano avanti da mesi. Uno scenario che assume sempre più i contorni di un film horror.
Il coinvolgimento dell’unica superstite
Secondo quanto si legge nella nota della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Palermo, la ragazza avrebbe chiarito il suo ruolo nel triplice omicidio. Dinnanzi alla PM, “Ha iniziato a rendere un racconto spontaneo, rivelando il suo pieno coinvolgimento nei gravissimi fatti che hanno visto coinvolta la sua famiglia”.
La coppia palermitana presente all’omicidio
La 17enne sarebbe stata trascinata, come anche i fratelli, nel delirio mistico del padre, alimentato dalla religiosità fanatica di Sabrina Fina e Massimo Carandente. La coppia palermitana era presente al momento della mattanza e avrebbe operato per giorni all’interno di quella casa.
Le torture iniziate l’ultima settimana
“Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”, ha detto ancora il procuratore Cartosio. “Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non sappiamo ancora come sono morti Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel”, ha concluso.