Strage di Altavilla Milicia, inizia il processo: niente infermità mentale per Giovanni Barreca

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Ha avuto inizio oggi, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, il processo sulla strage di Altavilla Milicia, che vede imputati il muratore Giovanni Barreca e i due coniugi Sabrina Fina e Massimo Carandente. I tre sono accusati di aver ucciso, nell’ambito di rituali esorcisti, Antonella Salamone (moglie di Barreca) e i due figli Kevin ed Emanuel. Per la strage è imputata anche la figlia di Barreca, all’epoca dei fatti minorenne e quindi sotto processo davanti ai giudici dei minori.

Strage di Altavilla Milicia, inizia il processo

Gli imputati si sono presentati in aula. L’avvocato di Sabrina Fina, Fabio Critelli, ha chiesto che la sua assistita fosse fatta sedere accanto a lui. La donna probabilmente renderà dichiarazioni spontanee.

Il processo davanti alla Corte d’assise di Palermo ha visto l’avvocato Giancarlo Barracato, difensore di Barreca, chiedere il non doversi procedere per il muratore per infermità mentale. Tuttavia, la Corte d’assise ha respinto l’istanza, dichiarando l’imputato capace di intendere e di volere.

La corte ha anche dichiarato infondata la richiesta di nullità del decreto che ha disposto il giudizio sollevata dal legale di Sabrina Fina. Il legale della donna aveva eccepito “l’indeterminatezza” delle contestazioni, in particolare quelle sul ruolo avuto dall’imputata negli omicidi. “Le tre imputazioni contestate alla donna – ha detto la corte – appaiono sufficientemente specificate tanto da consentirle un completo contraddittorio”.

Rigettata anche la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Carandente. “Non ci sono elementi che facciano profilare un’ipotetica non imputabilità”, hanno detto i giudici. La coppia non potrà, infine, accedere al giudizio abbreviato per le aggravanti delle sevizie e della crudeltà a loro contestate.

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