Strage di Casteldaccia, si sveglia dal coma il sesto operaio: “Continua a lottare”

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Una buona notizia nella triste vicenda di Casteldaccia, dove lunedì pomeriggio cinque operai hanno perso la vita mentre erano al lavoro sull’impianto fognario: il sesto, ricoverato in gravi condizioni al Policlinico, si è risvegliato dal coma.

“Dopo ogni tempesta spunta sempre l’arcobaleno. In una giornata così uggiosa, nella mia famiglia il sole è ritornato a splendere! ❤️ – si legge nel post su Facebook scritto da una nipote -. Grazie di cuore a tutti coloro che in questi giorni difficili sono stati vicini a me e alla mia grande famiglia. Zio Mimmo oggi ci hai resi tutti felici. Continua a lottare che ti aspettiamo presto a casa”.

Il 61enne, dipendente della Quadrifoglio Group, è stato estratto ancora in vita dalla stanza a 3 metri sottoterra dell’impianto fognario. Intubato e ricoverato in Rianimazione al Policlinico, i medici hanno parlato di “insufficienza multiorgano”. La bella notizia getta ora una timida luce di speranza in un quadro clinico serio. L’uomo al risveglio ha riconosciuto la moglie e il figlio ma è ancora intubato e i medici dovranno valutare la presenza di eventuali danni agli organi.

Strage di Casteldaccia, scatta il primo avviso di garanzia

Intanto, le indagini sul gravissimo incidente stanno facendo il loro corso ed è arrivato il primo avviso di garanzia. Il provvedimento sarebbe stato emanato nei confronti del geometra Nicolò Di Salvo, contitolare della Quadrifoglio Group, la ditta di Partinico di cui facevano parte quattro delle cinque vittime. L’accusa contestata è quella di omicidio plurimo colposo. Si precisa che si tratta di un atto necessario per dare la possibilità alle persone a vario titolo coinvolte nella vicenda di nominare propri consulenti in modo che possano partecipare alle autopsie sui corpi delle cinque vittime.

Le autopsie al Policlinico

Saranno eseguite proprio oggi, 9 maggio, al Policlinico di Palermo le autopsie sui corpi di Epifanio Alsazia, 71enne contitolare della ditta Quadrifoglio, Giuseppe Miraglia, 47 anni, Roberto Raneri, 51 anni, Ignazio Giordano, 57 anni, e Giuseppe La Barbera, 28 anni, unico interinale Amap. Secondo le prime ricostruzioni, la Quadrifoglio Group si era aggiudicata in subappalto dalla Tek i lavori di manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia e di altri comuni. Lavori esternalizzati da Amap, la municipalizzata del capoluogo. Gli operai non sarebbero dovuti scendere nell’impianto ma avrebbero dovuto procedere allo spurgo dei tombini in superficie. A causa di un’ostruzione si sarebbero, però, addentrati nelle vasche di sollevamento venendo così travolti da un’ondata di liquami e gas.

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