Nonostante una nuova rivendicazione dell’Isis, il presidente russo Vladimir Putin continua a pensare che ci sia dietro la responsabilità ucraina dietro il sanguinoso attentato a Mosca.
“Chi sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito”, ha dichiarato in un video messaggio indirizzato alla nazione. Intanto, le forze russe hanno lanciato all’alba attacchi aerei su Kiev e sulla regione di Leopoli, violando lo spazio aereo polacco.
Per la Russia, il sospettato maggiore per la strage alla sala concerti della Capitale continua ad essere l’Ucraina dove, secondo i servizi di intelligence interni, i terroristi avrebbero avuto accesso. Alle pesanti illazioni, non ci sta il presidente ucraino Zelensky. “Putin vuole scaricare la colpa dell’attentato al Crocus City Hall sull’Ucraina. Ovviamente sia Putin che il resto della feccia stanno cercando di incolpare qualcun altro. Hanno sempre gli stessi metodi”.
Il bilancio dell’attentato è intanto drammaticamente salito. Il Comitato investigativo ha detto che i morti accertati sono 133, dopo che una ventina di corpi senza vita sono stati recuperati da sotto le macerie della sala da concerti. La direttrice della televisione Russia Today ha parlato di 143 vittime, ma la notizia non ha trovato conferme ufficiali. Tra i morti, anche tre bambini trovati abbracciati alle loro madri.